venerdì 25 maggio 2012

Colpo di fulmine in una scena

Lei era lì, accanto a lui, e tastava con la punta delle dita più delicate del pianeta la buccia di quelle melanzane. Lui non parlò più, non si mosse più, non respirò più. Lei sollevò lo sguardo e si accorse dei suoi occhi un attimo prima di fargli sentire le sue ginocchia ammorbidirsi quasi a cedere, per poi tirarsi su con l'aiuto di una cassa di pomodori a cui appoggiarsi, al che l'ortolano fece per scacciarlo con un colpo di giornale. Che sorriso aveva lei, da desiderare i colpi di giornale del negoziante pur di vederla sorridere ancora, e seguirla senza sembrare un importuno era difficile, tra le ceste di peperoni, aglio, baccelli e mazzi di sedano, con lei sgusciante che però sembrava lanciare sguardi tutte le volte che ricompariva tra le teste di tutta quella gente a fare la spesa. Scansando le sporte piene delle persone e dando qualche ginocchiata a quelle più grosse, cercava di non perderla. Perché occhi più blu dei riflessi del ghiaccio fanno raggelare di piacere e a quel punto muoversi con agilità è un'impresa. Fu allora che si accorse che non era sola, quando l'amica dalla cresta folta lo inchiodò con gli occhi e poi sussurrò rapida qualcosa all'orecchio di lei, e di nuovo cascate di gelo per come ridevano, con la mano davanti ai denti bianchi che nell'amica spiccavano sulla pelle scurissima. Quella cresta da tagliare, che gli impediva di controllare se si voltasse verso di lui, quella cresta da maledire perché interrompeva quel flusso di freddo calore che lo legava al suo sguardo. Quella cresta che, per seguirla, lo fece inciampare squarciando i sacchetti di una passante, nella ressa verso l'uscita del mercato. E uscendone a gattoni, con la testa ancora a mezz'aria la vide ferma a guardare proprio lui. E se fosse stato un demone a ingannarlo, non poteva saperlo, tutto faceva credere che per un secondo lei fosse rivolta proprio verso di lui che cercava di ristirare i calzoni stazzonati. Proprio abbassando lo sguardo su una piega di troppo, perse l'attimo in cui lei si piazzò sul sellino dello scooter in partenza, sgommato dall'amica. Che l'avrebbe sognata chissà per quante notti era una cosa più certa del suo stesso nome, da quel momento.



Questa è una delle scene che ho ricevuto dai partecipanti all'Accademia del romanzo, di cui ti riporto la traccia:

scrivi una scena in cui due personaggi s'innamorano in un colpo di fulmine.


Per aiutarti a costruire una situazione stimolante, puoi pensare che i due abbiano una condizione sociale molto diversa (come Romeo e Giulietta), oppure che qualcuno o qualcosa li ostacoli (come Renzo e Lucia) o ancora che l'incontro avvenga in un luogo e in una situazione difficile (in sala al cinema durante il film, alla fermata di un autobus con uno che sale e l'altra che scende, al mercato...).


Posiziona una sveglia o un timer su quindici minuti e scrivi senza mai fermarti per il tempo stabilito.


Allo scadere del tempo, smetti di scrivere.


Rileggi ma non operare alcun intervento di editing e mandami il risultato.

Sebbene la scena abbia bisogno di essere rimaneggiata, possiamo apprezzare diverse cose:

  • la scena mostra anziché dire ciò che avviene
  • le azioni dei personaggi e le condizioni ambientali sono fortemente connesse
  • il tempo del racconto è dilatato rispetto al tempo effettivo in cui avviene il tutto
  • le descrizioni sono dettagliate
Che cosa puoi fare con questo post?

Tre cose:
  1. prova anche tu a fare l'esercizio illustrato, per vedere che cosa riesci a produrre in quindici minuti
  2. prendi i quattro punti dell'elenco qui sopra e usali come procedura per la tua scrittura
  3. scrivi una nuova scena, ricalcando quella riportata all'inizio, cambiando quindi i personaggi, il luogo e lo scopo, ma lasciando le quattro caratteristiche inalterate
Naturalmente, per tutte e tre le opzioni, posta nei commenti il risultato ottenuto e ci aiuterai a migliorare.

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