È interessante perché allude sia al classico incipit delle fiabe con il c'era una volta, sia all'incipit vero e proprio di una famosa filastrocca.
In questo modo, Collodi "comanda" già al lettore (anzi, si rivolge espressamente ai piccoli) la disposizione giusta con la quale leggere il suo romanzo.
Quasi ogni scrittore è pronto a sostenere come l'incipit sia la parte più delicata da scrivere perché è il momento che cattura l'attenzione.
In realtà ci sono fattori precedenti all'incipit che chiamano qualcuno spingendolo ad aprire le prime pagine di un libro, come la copertina, il titolo, la presentazione in quarta.
Uno scrittore è un artista, e un artista è una persona che sa fare delle scelte ascoltando le proprie emozioni.
Ma qui nasce l'equivoco: se l'artista sceglie, vuol dire che ha davanti un ventaglio di scelte.
Così, se lo scrittore deve scegliere l'incipit del suo racconto o romanzo, lo farà sulla base di una serie di modelli di incipit che in qualche modo sono finiti nella sua mente e memoria.
Se le circostanze della nostra vita non ci hanno permesso di incamerare questi modelli, è cosa buona e giusta incamerarli in maniera volontaria e razionale, per poi lasciare il campo all'emozione e operare la scelta.
Perciò, prima di chiederti quale incipit scrivere, domandati quali tipi di incipit sarebbe possibile adottare?
Da cosa inizia?
Sono sei gli argomenti più gettonati per gli incipit:
- personaggio: a cavallo tra il XIX e il XX secolo, iniziare un romanzo presentando il personaggio principale era forse la maniera più ovvia, soprattutto se il titolo coincideva con i nomi di questi personaggi, come fa spesso Jane Austen, ma voglio riportare un esempio più moderno, affilato come una lama, che ci ha regalato Charles Bukowski in La più bella donna della città, Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Lo spirito, o alle stelle o giù ai calcagni. Non c'era via di mezzo per Cass.
- tempo: sono tantissimi i romanzi e i racconti che iniziano con una data o un riferimento storico (anche se quasi nessuno si sofferma nell'approfondimento della dimensione temporale, passando a descrivere l'ambiente o i personaggi) perciò mi piace usare come esempio l'inizio di Il nostro comune amico di Charles Dickens che nega l'importanza delle indicazioni temporali, Ai nostri giorni (non è necessario indicare l'anno con maggiore esattezza) una barca d'aspetto sporco e poco rassicurante, con dentro due persone, andava sul Tamigi tra il ponte di Southwark, che è di ferro, e il ponte di Londra, che è di pietra, sul finire di una sera d'autunno.
- ambiente: molto usato in passato, in meravigliosi intrecci con la presentazione dei personaggi, oggi lo si usa cercando di vivacizzarlo con azioni o asciugandolo all'estremo, come fa Alessandro Baricco aprendo Senza sangue, Nella campagna, la vecchia fattoria di Mato Rujo dimorava cieca, scolpita in nero contro la luce della sera. L'unica macchia nel profilo svuotato della pianura.
- azione: l'incipit d'azione spesso coincide con quello in medias res di cui parlo più avanti, ed entrambi aiutano il lettore a immergersi nel mondo fittizio creato dall'autore, come si capisce bene dall'esempio di Niccolò Ammaniti in Io non ho paura, Stavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e l'ho vista sparire inghiottita dal grano che copriva la collina. Non dovevo portarmela dietro, mamma me l'avrebbe fatta pagare cara. Mi sono fermato. Ero sudato. Ho preso fiato e l'ho chiamata. - Maria? Maria? Mi ha risposto una vocina sofferente. - Michele! - Ti sei fatta male? - Sì, vieni. - Dove ti sei fatta male? - Alla gamba. Faceva finta, era stanca. Vado avanti, mi sono detto. E se si era fatta male davvero?
- messaggio: tipico dei romanzi che toccano le corde più profonde dell'essere umano, l'incipit basato sul messaggio, sulla riflessione, sulla dimensione etica della storia funziona anche perché non ci da subito le coordinate per inquadrare la vicenda e questo stimola la nostra curiosità, come ad esempio propone Joseph Conrad in La linea d'ombra, Solo i giovani hanno momenti simili. Non penso ai giovanissimi. No, i giovanissimi, propriamente parlando, non hanno momenti. È privilegio della prima giovinezza vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta la bella continuità di speranze che non conosce pause o introspezioni.
- presentazione: quando la voce narrante dichiara al lettore l'intenzione di raccontare una storia, si crea un interessante gioco metatestuale, come fa in questo semplicissimo inizio di Mastrangelina Corrado Alvaro, è mio proposito raccontare quello che accadde nella città di Turio nel 1914. Costretto a vivere nella biblioteca comunale di questa città, vado occupando il mio tempo in un lavoro che possa tornare utile a quelli che vorranno rintracciare un momento della storia dei turiesi, o turioti come si suol dire.
Come inizia?
Ci sono incipit che esulano dalla tipologia proposta qui sopra, e che tuttavia si possono suddividere in base al modo nel quale aprono la narrazione:
- dialogo: a Louise May Alcott piacque iniziare il suo Piccole donne con uno scambio tra le quattro protagoniste, "Natale non è Natale senza regali", si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta. "È così spiacevole essere poveri!" sospirò Meg, abbassando lo sguardo sul suo vecchio vestito. "Non è giusto che alcune bambine possano avere tutto ciò che desiderano e altre non abbiano niente", aggiunse la piccola Amy, tirando su con il naso con aria offesa. "Ma abbiamo il papà e la mamma, e la compagnia una dell'altra", disse Beth compiaciuta dal suo angolo.
- periodo ampio: molti degli incipit di Isabel Allende sono ariosi e costruiti con una certa complessità sintattica, come in D'amore e ombra, Il primo giorno di sole fece evaporare l'umidità accumulata sulla terra dai mesi invernali e riscaldò le fragili ossa degli anziani, cui fu possibile passeggiare lungo i sentieri ortopedici del giardino.
- in medias res: meraviglioso modo di catapultare il lettore nel bel mezzo della vicenda, l'inizio in medias res è antico e glorioso e ne sono stati affascinati gente come Omero e Manzoni, mentre l'esempio che propongo è quello di Jack London in Martin Eden, Il primo aperse la porta con una chiave piatta ed entrò, seguito da un giovane che si levò il berretto con fare impacciato. Il giovane indossava rozzi panni che odoravano forte di mare ed era palesemente fuori posto nell'atrio spazioso in cui si trovava. Non sapeva che fare del berretto e se lo stava cacciando nella tasca della giubba, quando l'altro glielo levò di mano. Il gesto fu calmo e naturale e il giovanotto impacciato lo apprezzò. "Capisce", pensò "mi porterà sino in fondo proprio come si deve". Si mosse alle calcagna dell'altro con un dondolio delle spalle e con le gambe involontariamente tese, come se i pavimenti piani si alzassero e sprofondassero con l'ondeggiare del mare.
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