Ci sono casi intermedi e ambigui nei quali spesso la parola decisiva spetta all'autore che con un colpo di mano "strizza" la storia per ridurla a raccontino oppure "stiracchia" per arrivare almeno all'ossimoro del romanzo breve.
Quando hai scritto i primi abbozzi, qualche sezione o capitolo - perché non sai se sarà un racconto o un romanzo - o addirittura la prima stesura che ti è venuta proprio appena più lunga del racconto standard e appena più breve del romanzo minimo, sei a un importante bivio e non hai idea della direzione in cui incamminarti.
Ti do cinque segnali utili a sbrogliare questa empasse.
Se funzionano, mandami il tuo racconto o romanzo che sia, me lo merito...
- La storia è troppo lunga: il racconto è bello proprio perché l'autore, quasi come il poeta, usa la sintesi per intensificare le immagini di cui scrive. Diciamo che una soglia di attenzione sono le 10000 parole (ma con questi numeri bisogna andarci cauti). Se però i fatti da raccontare vanno ben oltre questo limite forse è il caso di pensare a una forma più lunga
- I personaggi sono troppi: in verità, i personaggi non sono mai troppi, solo che se tutti i personaggi vogliono agire, inseguire un obiettivo, affrontare un conflitto, imparare qualcosa di nuovo e cambiare, e soprattutto esprimersi nei dialoghi, mi sa tanto che la tua trama si dipanerebbe meglio in un romanzo
- Troppi temi in ballo: ti accorgi di avere troppi temi non dal semplice fatto di aver scelto di parlarne - questo lo sapevi già - ma dal fatto che a prima stesura terminata ti sembrano poco sviscerati. Il tema deve passare in modo chiaro al lettore, e ci sono temi che hanno bisogno di più spazio
- Il tempo della storia è troppo ampio: per carità, esistono bellissimi racconti in sole due scene, ma a distanza di vent'anni l'una dall'altra. Sono casi limite, in genere l'arco temporale dei fatti salienti di un racconto va da qualche ora a qualche giorno. Se la tua storia copre mesi o anni sei in pieno romanzo, non c'è che dire
- Il tuo lettore vuole saperne di più: per lettore intendo qualcuno di cui ti fidi e al quale hai dato da leggere la tua opera. Intendiamoci: se vuole sapere di più su quanto hai scritto, allora è molto probabile si tratti di un problema di chiarezza narrativa. Se invece ha delle curiosità sul futuro di un personaggio, forse hai tra le mani una storia che ha ancora molto da dire al tuo amico e a tutti coloro che in futuro potranno leggerla, ma dovrai trasformarla in un romanzo
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