Beati coloro che si fissano su una sola tipologia di storie, perché non dovranno mai dibattersi tra dubbi e incertezze su quale atmosfera, linguaggio e forma sia preferibile alle altre.
Scegliere di non scegliere
La cosa più semplice in realtà è non scegliere affatto il genere del proprio romanzo.
Questa non scelta presenta il considerevole vantaggio di poter sviluppare la propria idea seguendo il suo naturale corso, senza escludere eventuali sviluppi solo perché "non stanno bene" con il genere scelto.
Se prendi scrittori come Chuck Palahniuk o David Foster Wallace hai l'esatta misura di ciò che intendo: una scrittura che più che appartenere a un genere in realtà ne attraversa parecchi, quasi li contiene, sviluppandosi in una forma inedita e riconoscibile nello stesso tempo.
Non credo che essi abbiano mai perso troppo tempo a decidere che tipo di genere letterario rispettare, prima di produrre i loro capolavori.
È altrettanto innegabile che quasi tutti i romanzi sono fortemente classificabili in categorie di genere, quindi qualche convenienza nella scelta deve pur esserci.
Generi generosi
Adottare un genere letterario ben preciso comporta una serie di vantaggi da non trascurare:
- stimolare la creatività: avere delle regole di genere da seguire permette di far fluire l'inventiva in un sentiero tracciato, condizione che quasi sempre garantisce di produrre idee e soluzioni, perché la creatività ha bisogno di argini nei quali scorrere
- mostrare professionalità: scrivere secondo i dettami impliciti di un genere letterario è soprattutto una dimostrazione di conoscenza profonda di quel tipo di letteratura, e produce negli appassionati al genere un'impressione del tutto positiva, avvicinando scrittore e lettori, accomunati proprio dalla passione per il genere in questione
- acquisire esperienza: dedicarsi a un solo genere letterario con costanza vuol dire sviluppare una competenza unica e assoluta in quel campo e costruirsi un ruolo autorevole in materia; prova a pensare di poter parlare con Stephen King di metodi per smacchiare i vestiti o di storie di suspense: quale delle due chiacchierate pensi vi riesca meglio?
Come scegliere
Parti senza dubbio da ciò che ti piace leggere.
Primo perché se leggi quel genere ne sai senz'altro di più rispetto ad altre tipologie.
Poi perché la passione per un certo tipo di storie può essere un importante carburante per la tua motivazione.
Tuttavia, se ancora ti agiti nel dubbio, ci sono due piccole operazioni che puoi fare per accelerare il tuo processo decisionale.
- Pro e contro: fai una lista dei vantaggi e degli svantaggi che i generi letterari comportano per te, e avrai un quadro di fattibilità più completo
- Istinto: datti il tempo di ascoltare la tua voce interiore, di scoprirti a immaginare il tuo prossimo testo, di sbirciarne alcune frasi o passaggi; già questo dovrebbe permetterti di capire che tipo di storia ti piacerebbe realizzare
Non credo sia possibile scegliere in base al mercato, sebbene sia una scelta capace di illudere molti giovani.
Il boom degli ultimi anni sui vampiri, la scia lasciata dal poliziesco alla Stieg Larsson o la Dan Brown-mania di qualche anno fa, sono fenomeni che dimostrano quanto effimere siano le tendenze, che si susseguono e si scavalcano senza una logica precisa, perché sono gli stessi editori a determinarla, rimpinzando le librerie di ciò che vogliono.
Un consiglio: cerca di identificare il genere che ti attrae e nello stesso tempo ti spaventa scrivere.
Se c'è passione e nello stesso tempo margine di crescita, allora hai trovato quello giusto per te.
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