Estate piena, ormai, e il tempo rende giustizia, dopo un esordio traballante.
Un'estate per me piuttosto impegnativa, tra lavoro, cambiamenti casalinghi, visita ad amici e parenti e la vacanza che da lunedì mi risucchierà.
E spero al ritorno di aggiungere altre piccole esperienze significative per chiudere in bellezza agosto.
In tutto questo... che fine fa la scrittura?
Come conciliare la necessità di tenere accesa la fiamma della scrittura con i tempi e la libertà dell'aria estiva?
Sarà meglio prepararmi un piano che mi permetta comunque di tenermi in allenamento o lasciare che questo periodo permei la mia anima creativa, grazie alle esperienze che vivrò, per poi ricominciare a scrivere attingendo proprio a quanto avrò vissuto?
Insomma, per chiunque scriva e ami farlo, quando arriva l'estate, qual è il miglior modo di organizzarsi?
Credo che non esista una risposta univoca, anche perché non tutti magari saranno in vacanza come me e altri le avranno già trascorse in altri periodi o se le godranno più in là.
In ogni caso, ritengo ci siano almeno tre elementi dei quali tener conto, per approntare al meglio la propria strategia di scrittura in un periodo così particolare come quello delle vacanze estive.
Un'organizzazione a prova di bomba
Sai già bene quanto sia importante darsi una disciplina, per portare avanti progetti di scrittura in modo serio.
Se hai già fatto un notevole sforzo per costruirti una routine sicura e stabile, non vorrai rischiare di abbandonarla.
Se vai in vacanza, ci saranno cambiamenti che non turberanno più di tanto le tue consuetudini, come ad esempio il luogo di lavoro, mentre sui tempi potresti andare incontro a necessità diverse: se prima ti piaceva scrivere al mattino, magari andando al mare dovrai spostare la tua scrittura in un orario differente.
Io ti propongo di affrontare la questione da un punto di vista differente: invece di vedere l'eventuale vacanza come qualcosa che sconvolge le tue consuetudini, prendila come un'occasione per dimostrarti che sei capace di produrre anche in circostanze e condizioni diverse.
Non basterà cambiare scenario e orario per far vincere la pagina bianca sulla tua creatività?
La cura dei dettagli
Durante le vacanze, esposti ai più bei panorami e alle situazioni più incredibili e stimolanti, siamo certi che non potremo mai dimenticarcene una volta tornati.
Poi torniamo e scopriamo che molti dettagli ci sfuggono, pur ricordando ancora nell'insieme.
Solo che la scrittura si nutre di dettagli.
Un po' come quando dimentichiamo i sogni: a volte non è che dimentichiamo tutto il sogno, ma perdiamo alcune parti che però ricordiamo essere state incredibili, e ci rammarichiamo di non averne preso subito nota.
Tonalità, emozioni, sentimenti, episodi incredibili, sono tutti pezzetti di un possibile memorabile racconto.
Non solo ti consiglio di prendere nota di tutti i dettagli che ti appariranno significativi, ma addirittura di scriverci subito attorno, di abbozzarne scene e possibili soggetti.
Il semplice appunto del dettaglio da solo non basta, perché, quando lo vivi, ciò che lo rende significativo è il modo in cui immagini già di usarlo in una tua pagina.
Perciò, registralo nel tuo taccuino dandogli subito una forma che somigli a quella destinazione finale immaginata.
In futuro, apporterai le modifiche necessarie, ma tornerai a casa con dettagli utilizzabili e non ti chiederai perché diamine ho preso quella nota.
Aria fresca
Il vero vantaggio dell'andare in vacanza è la ventata d'aria fresca che fai penetrare nei tuoi pensieri.
La mente si alleggerisce, il corpo torna a lavorare un po' di più tra passeggiate, nuotate e attività ludiche o sportive, la cornice è completamente diversa, così come le persone e le consuetudini.
Tutto questo ti rende immediatamente molto vicino all'essere un'altra persona.
È incredibile come in vacanza ti venga facilmente l'idea risolutiva per una scena che da mesi non riuscivi a sbloccare, o come ti riesca di fare una prima stesura in poche ore, magari tra l'aereo e il bus per l'hotel, mentre in tutte le tue sedute fisse pomeridiane non andavi oltre le tre righe all'ora.
Succede perché sei come un'altra persona che guarda con distacco il lavoro di un altro e che quindi lo affronta senza coinvolgimento emotivo, ma solo in nome dell'efficienza e del buon umore portato dalla condizione vacanziera.
Perciò, se proprio non vuoi continuare la tua routine di scrittura durante le vacanze, approfittane almeno per tentare di chiudere qualche racconto sospeso, o per scrivere qualche ministoria, o per strutturare due o tre soggetti ai quali ti dedicherai nell'anno a venire.
Qualunque strada tu scelga per vivere la tua vacanza all'insegna della scrittura, ti faccio i miei migliori auguri per una buona estate...
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