Hai presente il classico déjà vu?
Non molto tempo fa ho visto a poche sere di distanza due film, entrambi di genere thriller, entrambi statunitensi.
Il primo si intitola Soluzioni estreme, di Michael Apted, con Hugh Grant e Gene Hackman (ma c'è anche Sarah Jessica Parker che moltissimi conoscono come Carrie Bradshaw di Sex and City), è un film del 1996 ma io non l'avevo mai visto.
C'è un medico che indaga su una strana morte di un paziente al pronto soccorso e scopre che c'è uno scienziato che usa gli umani per esperimenti di neurochirurgia.
Qualche sera dopo, l'altro film, Colpevole d'omicidio, con Robert De Niro diretto da Michael Caton-Jones, anche questo non recentissimo, 2002, il che dimostra che vado troppo poco al cinema.
Un poliziotto, figlio di un infanticida, è costretto a indagare su suo figlio, macchiatosi a sua volta di un delitto.
E va bene, dirai, vuoi anche dirmi quali pubblicità hanno trasmesso o arrivi al punto?
Eccolo.
Il punto è che in realtà ho visto lo stesso film due volte.
I registi cambiano, gli attori anche, i fatti raccontati pure, ma c'è qualcosa di perfettamente identico: la struttura della storia, il modo in cui i fatti si susseguono, gli snodi delle due vicende sono praticamente gli stessi.
Ho pensato che ci fosse dietro una stessa "mano", ma non è così: Soluzioni estreme è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Michael Palmer (ecco, l'unico fattore comune è che si chiamano tutti Michael, ma credo sia solo una coincidenza), mentre Colpevole d'omicidio è addirittura una storia vera di un tale Vincent Lamarca.
Ma non può essere una coincidenza, credo invece si tratti di un classico fenomeno di "scuola": chi ha scritto queste storie ha seguito una procedura ben precisa, una sorta di scaletta per dettare il ritmo e rendere di sicuro avvincente il racconto che evidentemente ha imparato.
Gli americani in questo sono davvero incredibili e, fatto salvo il rischio di storie fotocopia come in questo caso, hanno inventato e continuano a inventare strumenti, come questa scaletta che ora ti presenterò in dettaglio, di altissimo valore didattico e motivazionale, per chi voglia cimentarsi nella scrittura di storie.
Fai questo esperimento, prendi la tua trama, il tuo plot, oppure prendine una già esistente, e prova a ristrutturarla seguendo questa successione, che poi è la stessa usata nei due film di cui sopra.
Mistero
Soluzioni estreme comincia con due vittime degli esperimenti in fuga dalla clinica pazza ma ovviamente il medico non lo sa e non capisce come mai il ricoverato stia male in quel modo, mentre Colpevole d'omicidio inizia col classico ritrovamento di un cadavere.
Fai iniziare la tua storia nel buio fitto: per il lettore sarà un piacere uscirne.
Indagine
Sia il medico che il poliziotto delle due storie si mettono subito all'opera, per loro è la cosa più normale di questo mondo.
In questa fase conosciamo meglio anche la loro routine quotidiana.
Fai muovere i primi passi al tuo personaggio e approfittane per farci conoscere un po' del suo ambiente.
Ostacoli
Ovviamente c'è qualcuno che non vuole si indaghi sulla strana morte in ospedale, così in Soluzioni estreme il protagonista rischia il posto (e lo perderà).
In Colpevole d'omicidio il poliziotto è costretto a indagare nel quartiere dal quale era andato via, per una brutta storia legata a suo padre.
Qui non si tratta tanto di ostacolare l'azione del personaggio, quanto di preparare il terreno al conflitto che di lì a poco esploderà.
Conflitto
Infatti, se il medico vuole conservare il posto deve smettere di indagare, ma se vuole rispettare i suoi valori etici deve continuare l'indagine.
Nel poliziesco, il conflitto è ancora più intricato: il colpevole d'omicidio è il figlio del poliziotto (e questo è già un motivo di conflitto e tensione), ma di un poliziotto figlio di un infanticida, e la notizia riaccenderà polemiche feroci e metterà sotto torchio la resistenza del personaggio.
Fai in modo che l'azione del tuo personaggio gli crei nello stesso tempo un vantaggio e un problema, per assicurarti il giusto grado di conflittualità nella storia.
Scelta
I nostri eroi vanno comunque avanti, pagandone le conseguenze, così il medico si trova espulso e il poliziotto si trova a perdere affetti e poi ad essere sospeso.
Il tuo personaggio dovrà scegliere comunque la strada più difficile, altrimenti è inutile scrivere questo tipo di storie.
Lotta
In una serie di scene, si sviluppa la lotta tra il bene e il male, rappresentati dai personaggi, con fortune alterne.
Scrivi alcune scene nelle quali il tuo personaggio combatte con i suoi nemici senza tuttavia far intravedere chi la spunterà.
(Quasi) sconfitta
Per complicare le cose, i nostri eroi sembrano subire il colpo di grazia: il medico viene imprigionato dai cattivi, il poliziotto sospeso e consapevole che suo figlio sarà sparato a vista se si farà beccare.
Se hai fatto un buon lavoro, il tuo lettore si sarà immedesimato nel protagonista, perciò fargli subire una bella batosta adesso renderà ancora più piacevole il riscatto poi.
Riscatto
In qualche modo il medico si libera e il poliziotto trova prove utili alla causa di suo figlio e si preparano a rifarsi.
Ora il tuo personaggio ha qualcosa (un'informazione, un'arma, una consapevolezza) che lascia presagire la sua vittoria finale.
Climax
Lo scontro definitivo nelle due storie citate è un vero e proprio scontro fisico e a fuoco, nel quale il male soccombe e il bene ne esce, seppur acciaccato, trionfatore.
Descrivi quest'ultimo combattimento senza risparmiarti.
Risoluzione
Scriverò un post specifico sul complesso passaggio tra climax e risoluzione, per ora ti dico solo che nella risoluzione la vicenda è finita, ma noi vediamo come prosegue la vita del protagonista.
Così il medico diventa il custode delle ricerche effettuate dallo scienziato pazzo e il poliziotto, da bravo papà e nonno, aspetta l'uscita del figlio prendendosi intanto cura del nipote.
Dopo lo scontro finale, mostraci un pezzetto di vita del personaggio il giorno dopo, un mese dopo, molti anni dopo, che faccia capire come la storia lo ha cambiato.
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