domenica 16 gennaio 2011

Scrivere nel 2011: dieci buoni propositi per il nuovo anno

Pronti a stabilire qualche obiettivo concreto per questo nuovo anno nella scrittura?

Ecco una lista di alcuni propositi significativi per chiunque ami scrivere.

Scegline uno o due con i quali darti da fare: quando arriverà gennaio 2012 ti guarderai indietro e potrai constatare quanto di buono hai realizzato.

Stabilisci il tuo tempo per scrivere
Sembra sia il problema dei problemi, per chi vuole scrivere, ma se decidi di impegnarti a dedicare un certo tempo ogni giorno alla tua scrittura - anche poco per volta - i risultati ti sorprenderanno.

Se poi tendi a procrastinare - e chi di noi non ha questa tendenza - stabilire in maniera ferma una fascia oraria da dedicare alla scrittura è necessario.

Per me funziona meglio scrivere sempre alla stessa ora, almeno nei mesi invernali (infatti, le mie sono le ore più calde!).

Dopo un po' il cervello sembra "abituarsi" alla consuetudine oraria, e io avverto già una mezz'ora prima il suo attivarsi, pronto a fornirmi spunti, idee e soluzioni per i miei testi.

Supera i tuoi blocchi
Il processo non è difficile: individua le cause del tuo blocco, rimuovile, e scrivi.

Ma allora perché, nonostante questa semplicità, tutti finiamo per caderci e ricaderci?

Ti sembrerà strano, ma spesso preferiamo non agire piuttosto che rischiare di agire e non raggiungere gli obiettivi fissati dalle nostre aspettative.

Il blocco dello scrittore non è mai, e sottolineo mai, qualcosa di oggettivo.

Finisci di scrivere un lavoro incompiuto
Tutti coloro che amano scrivere ne hanno uno, garantito.

Alcuni sono proprio arrivati a un passo dal finale, altri lo hanno addirittura completato nella prima stesura ma l'idea di farne l'editing li terrorizza, altri ne hanno delineato solo l'idea di base e dipinto nella loro immaginazione qualche scena.

Ma tutti, proprio tutti, hanno un lavoro incompiuto da finire.

Fai che il 2011 sia l'anno giusto per quel tuo lavoro nel cassetto.


Leggi
All'inizio dell'anno, nei miei corsi, faccio compilare una scheda conoscitiva, dalla quale emerge che i partecipanti leggono una media di 2,8 libri all'anno.

Come se uno chef - o uno che volesse diventarlo - pretendesse di cucinare dieci ottime prelibatezze al giorno e mangiare una volta alla settimana.

Leggere, per chi vuole scrivere, è il "nutrimento" essenziale della propria arte, è la linfa che tiene in vita la tua vena, è un dovere verso il mondo della scrittura che hai scelto.

Anzi: è una questione di serietà.

Tieni un diario
Il diario è un'arte a sé, ha le sue regole e le sue soddisfazioni.

Stiamo parlando di una scrittura che nessuno - o quasi - mai leggerà, tranne te.

Nonostante ciò, moltissimi scrittori, anche molto importanti, hanno quest'abitudine.

Non devi per forza scrivere caro diario, oggi mi è successo questo, può anche trattarsi di un quaderno di appunti e idee, riflessioni, guizzi immaginativi, ispirazioni fulminanti, pagine di sfogo.

E soprattutto, è un modo facile per assicurarti di scrivere abbastanza ogni giorno.

Trova il tuo angolo
Altro motivo molto diffuso tra gli impedimenti alla scrittura è la mancanza di spazio.

Non si tratta solo di avere uno studio, una scrivania o un tavolo: io scrivo benissimo sulla panchina della pensilina del bus, o sul bus stesso, sballottato e tremolante.

Trovare un luogo per scrivere implica anche una sintonia tra il proprio stato d'animo e il contesto.

Io scrivo moltissimo e con i migliori risultati se sono in viaggio, per esempio, ma c'è che ha bisogno di sapersi al sicuro, lontano da qualsiasi indiscrezione possibile.

Dedica la prima parte di questo 2011 a scoprire il tuo angolo della scrittura.

Scrivi il tuo racconto
Sto parlando di quel racconto che avevi sempre voluto scrivere ma che hai sempre evitato di iniziare per timore di scoprirti incapace di farlo.

Sai perché avevi o hai questo timore?

Perché vuoi che sia buono e pubblicabile.

Il che vuol dire preoccuparsi che il figlio che stai partorendo - se sei femmina - o che la tua partner sta generando - se sei uomo - saprà fare un certo lavoro o avrà una determinata indole.

Puoi giudicare con parametri da adulto un neonato?

Allo stesso modo, puoi giudicare il tuo lavoro se ancora non hai neanche appoggiato la penna al foglio?

Scrivere il tuo racconto è una questione di lucidità e di maturità, il resto sono capricci.

Spedisci il tuo testo
Tra riviste, case editrici, vetrine online e concorsi più o meno importanti, ti ci vorranno tre mesi soltanto per scegliere gli indirizzi ai quali mandare un tuo testo.

Ma è una ricerca che devi fare, prima o poi, e che devi tenere aggiornata, perché le tendenze cambiano, i concorsi muoiono, altri ne nascono, le riviste cambiano proprietario, il gusto del pubblico cambia la linea editoriale, e chi più ne ha più ne metta.

Naturalmente, se il testo ce l'hai già pronto.

Altrimenti, ricordati che da ottobre a dicembre 2011 dovrai fare questa ricerca per trovare gli indirizzi giusti per te.

Sperimenta nuovi linguaggi
Ti piace scrivere e ti piace raccontare, d'accordo.

Ma la prosa non è l'unica possibilità.

C'è il teatro, il cinema, la poesia, tanto per restare vicini alla scrittura.

Se invece ci allontaniamo, ma non di moltissimo, un fantastico modo di raccontare sono le fotografie: come in un buon romanzo, la cura dei dettagli e dell'ambiente, la costruzione sapiente dell'atmosfera saranno una sfida altrettanto emozionante per te.

Rilassati
Qualsiasi cosa tu scelga, focalizzati sull'obiettivo e non sul fallimento.

Scrivere è tosta, trovare il modo di diffondere la tua scrittura, poi, non ne parliamo.

Prendersela con sé stessi non apporterà alcun aiuto, anzi, ti affosserà ancora di più.

Congratulati con te per aver trovato qualcosa che ti appassiona così tanto come l'arte di raccontare storie.

2 commenti:

  1. Mi piacerebbe sapere di più su come muoversi
    per farsi pubblicare ( ed essere pagati )

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  2. Ci sono risultati interessanti, digitando nei motori di ricerca "pubblicare un libro": elenchi di case editrici e concorsi letterari molto eterogenei, spesso testati da chi li cita, e descritti con grande precisione.
    Ma chiariamo un punto importante: bene che vada, una casa editrice a un esordiente propone (di rado) un contratto che oscilla tra il 4 e l'8 % a copia (ma se l'edizione è tascabile o economica ci aggiriamo intorno al 5 % stabile), oppure (molto più spesso) un forfait per la pubblicazione, senza più diritti. Naturalmente, per i fortunati che avranno un contratto a percentuale, le vendite massime si attestano intorno a una media di 2-3000 copie (hai capito bene, ho detto le vendite massime).
    Non è un bel quadro...

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