domenica 29 luglio 2012

Sbagliando s'impara... a scrivere: quanti personaggi?

Quanti personaggi possono coesistere nello stesso momento in un racconto?

La risposta più ovvia è: tanti quanti il lettore può conoscere e comprendere, uno dopo l'altro.

Solo che questa risposta non ci dice nulla su quanto sarà lunga la scena e sulla necessità reale di avere così tanti personaggi nella storia.

Perché i due punti chiave sono questi: sebbene non ci sia nulla di male in sé a scrivere scene piene zeppe di personaggi, il rischio è dilungarsi inutilmente e aggiungere figure non fondamentali allo sviluppo della trama.

Facciamo subito un esempio.


Silvia ricontrollava per la terza volta le cartelle con fogli e penne ben distribuite attorno al tavolo ovale per l'incontro. L'esperienza non conta, pensava, ogni volta le veniva il dubbio di aver dimenticato il posto per qualche importante funzionario invitato a partecipare. L'interfono gracchiò e lei si tuffò a pigiare il tasto d'apertura della porta di vetro: il direttore entrò vociando con l'avvocato Marini che si era portato dietro mezzo studio di scribacchini, con i notai Fioretti e Marchesi e un giovane apprendista scarmigliato, ma il cognome nella presentazione le sfuggì, così si ricordava di lui come Fausto. Neanche il tempo di far finta di niente, quando indietreggiando colpì con l'anca lo schienale della poltrona più vicina alla porta, e si accorse della relatrice dietro il vetro, la commercialista Zorzi in gran sfoggio di bianco, forse per la sua nota intesa con uno dei notai, Fioretti forse, no, era Marchesi, certo. Silvia si allungò lentamente verso il pulsante da pigiare, continuando a sorridere, e al passaggio della Zorzi fece subito seguito la processione dei capi sezione dei reparti, il dottor Antonini, l'ingegner Salandri e la direttrice Rubinacci. Ora mezzo ovale del tavolo era pieno, ma il dubbio sul numero delle cartellette non smise di roderle.

Solo in questo paragrafo arrivano ben dieci personaggi.

Quanti di loro il lettore probabilmente ricorderà davvero?

Anche qui, la risposta è ovvia: solo quelli che si riveleranno determinanti alla storia.

E questo è esatto, ma forse non è il modo giusto di presentarli, forse il lettore sarà costretto a tornare indietro, a rileggere questo paragrafo per riallacciare il filo della comprensione.

Perché il sovraccarico di personaggi in questa scena mette a rischio la sua capacità di capire fino in fondo che cosa stia succedendo nel racconto.

Come fare?

  • chiediti se hai veramente bisogno di così tanti personaggi, e ricorda che puoi sempre accorpare le caratteristiche di due o tre personaggi minori in un'unica figura, risparmiando spazio ed energie, non solo le tue ma anche quelle della mente del lettore
  • distribuisci l'ingresso dei personaggi in scene diverse: metterli tutti insieme nell'unica scena crea un effetto ingorgo, come hai potuto vedere, mentre presentarne due per volta in scene differenti renderà più agevole per il lettore la comprensione e ti permetterà di diversificare e arricchire la storia aggiungendo altri elementi in scene differenti
  • distribuisci la presentazione dei personaggi nel corso della scena: se proprio devi metterli tutti insieme, allora non è necessario presentarli tutti attraverso il loro arrivo, come nell'esempio; può anche darsi che alcuni siano già lì e che il tuo personaggio principale scambi con loro piccoli frammenti di dialogo in situazioni diverse all'interno della scena (con alcuni magari parla mentre escono, non mentre entrano)
  • caratterizza bene i personaggi: a volte basta un piccolo tratto, un atteggiamento, una sola parola per rendere memorabile il personaggio, anche in una folla di altri nove; nell'esempio in alto, sarà facile ricordarsi della Zorzi per l'accenno alla tresca con i notai, o del Fausto, perché anche Silvia ne ricorda solo il nome; fai in modo che qualcosa di strano accompagni i personaggi, in modo che il lettore si chieda che cosa potrà accadere; nel nostro esempio, ci chiediamo se gli atteggiamenti della commercialista riveleranno la tresca o se la dimenticanza del cognome di Fausto farà commettere qualche gaffe a Silvia

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