mercoledì 4 luglio 2012

Sbagliando s'impara... a scrivere: incipit vincenti?

A differenza degli altri post della serie, stavolta non voglio parlarti di errori e di come riparare, bensì elencarti alcune tipologie di incipit prodotte dai partecipanti ai miei corsi, che ho trovato particolarmente interessanti e che spero possano farti riflettere, lasciando però a te l'onere di giudicare.

Se l'incipit è capace di infondere subito energia, brio, emozioni forti, addirittura shockare il lettore, allora si tratta di un inizio col piede giusto.

A volte iniziamo a leggere cose del genere:

Marta era all'ultima strofa della canzone che si stava portando nelle orecchie sin dall'uscita del bar, e sulla nota finale voltò l'angolo per imboccare la sua via, ma si trovò faccia a faccia con due occhi accesi, sotto i quali spiccava il bianco delle zanne. Quel mostro saltò su due zampe prima di volare su di lei.

Va bene, il solito inizio di fuoco, sembra anche un racconto di genere, adesso andiamo a vedere se il mostro s'è pappato la Marta.


Girai la pagina tenendola per l'angolo inferiore, poi scostai l'orlo del libro per guardare mio figlio accovacciato sul tappeto. "Vado avanti o te la fai sotto?"

Un trucco, capace però di scuoterci in poche righe.

Questo trucco in realtà è solo un esempio tra tanti di un unico meccanismo: fomentare le aspettative del lettore per poi... tradirle!

Vediamo in quali altri modi si può applicare, usando le stesse tre righe iniziali:

  • Sogno: col respiro avvolto in gola, voltò violentemente la testa affondandola nel cuscino, che soffocò il suo pianto. Nel grido, si fuse il suono pungente della sveglia elettronica, e Sonia scattò seduta, tossendo saliva mal deglutita. Un sogno, grazie al cielo. Ma perché su Marta?
  • Scherzo: l'urlo di Marta crebbe man mano che le sue unghie si affondarono nel pelo di quella creatura. "Mi strappi la pelle, così! Ferma!". La voce veniva dall'interno di quella bocca, con una zampa pelosa il mostro tolse il guanto di pelo, poi con la mano libera sfilò la maschera da lupo. "E meno male che dovevo essere io il mostro! Mai più scherzi, con te!"
  • Equivoco: la creatura fece l'ultimo passo prima di aggredirla, e l'artiglio della zampa inferiore urtò contro l'orlo del marciapiede. Una massa di pelo avvolgeva i piedi di Marta che dalle grida di terrore ora si accovacciava dal ridere. Giorgio, affondato nella sedia di stoffa e legno, gridò "Stooop" prima di gettare con rabbia il megafono.
Qual è il problema?

Incipit di questo tipo rischiano anche di deludere il lettore, a meno che tu non stia scrivendo un racconto di genere o un testo volutamente costruito con artifici simili.

Che tipo di incipit preferisci?

Credi sia giusto ingannare il lettore solo per fargli vedere quanto siamo bravi e creativi?

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