Dobbiamo accontentarci di concetti molto più labili, e interrogarci su cosa serve davvero per dedicarsi alla scrittura, piuttosto che cercare certezze assolute su chi può e chi non può farlo.
Senza dubbio gli scrittori d'ogni epoca e genere condividono tre tratti ben precisi:
- talento
- curiosità
- disciplina
Talento
Il talento di cui parlo io non è - o non è solo - quello "innato": sarebbe bello poter dire subito che o ce l'hai o non ce l'hai.
Poiché però il talento - nella mia personale accezione - include altre sottocaratteristiche, e poiché esse si possono apprendere, io sono per un talento coltivabile, a meno che non si voglia coltivare in Antartide...
Per dirsi talentuosi bisogna:
- amare le parole, avere una compresione quasi istintiva per i meccanismi linguistici, un orecchio potente capace di percepire il ritmo giusto di una frase, ossia una passione sconfinata per il linguaggio
- afferrare rapidamente le strutture narrative, essere capaci di sapere a occhi chiusi gli ingredienti essenziali per costruire una storia, riconoscere sin dall'incipit il genere di testo che abbiamo davanti
- essere devoti alla ricerca della verità e onesti osservatori dell'esperienza umana
L'atteggiamento giusto per scrivere è all'insegna dell'apertura verso l'ignoto.
Lo scrittore è consapevole di ciò che sa ma sogna di poterlo usare per scoprire ciò che ancora non sa.
La curiosità, in questo senso, abbraccia:
- il desiderio di fare un'esperienza di crescita e non solo di applicazione di un mestiere della scrittura
- la fame di conoscenza, insaziabile, quella che paradossalmente nasce proprio dal fatto di conoscere qualcosa
- l'energia per sostenere un costante impegno nello sviluppo delle proprie conoscenze e abilità
I primi due fattori sono necessari ma non sufficienti: l'elemento determinante è la disciplina.
Senza la disciplina il nostro talento resterà come un bel vestito nell'armadio, e la nostra curiosità sarà come un fantasticare di quanto è bello il mondo là fuori standocene però al chiuso di quattro pareti.
Chi scrive con disciplina riesce a:
- scrivere con regolarità, anche nelle giornate peggiori
- scrivere intestardendosi, anche quando i dubbi fanno di tutto per spingerti ad abbandonare a metà il tuo racconto o - ancora più subdoli - a iniziarne uno nuovo perché sicuramente più "bello"
- scrivere seguendo il processo di scrittura in tutte le sue fasi con professionalità, senza saltarne una per pigrizia o per superficialità
Il talento si può coltivare, con studio serio e facendosi aiutare.
La curiosità si può sviluppare comprendendo perché vogliamo scrivere, in che modo ci aiuta a essere noi stessi e come possiamo diventarlo.
La disciplina è roba per persone mature, per questo c'è chi non la sviluppa mai, in questo nostro mondo stile kindergarten.
Scrivere non è solo un hobby e non è solo un mestiere.
Scrivere è uno stile di vita.
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