giovedì 23 settembre 2010

Poesia: giochi di parole per iniziare

Più della prosa narrativa, la poesia moderna nasce come esperienza di scoperta: il poeta vede, sente, vive direttamente qualcosa in un modo che appare nuovo, sorprendente a lui stesso.

La scrittura in prosa si può pianificare, perché strutturare un racconto, la sua divisione in scene, la ricerca di informazioni per rendere credibile il tutto, sono operazioni concrete, divisibili in passi ed eseguibili come procedure.

Più difficile inventare una procedura o indicare i passi per qualcosa che non viene realmente fatto dal poeta, ma piuttosto accade al poeta, spesso spiazzandolo.

Difficile, se non addirittura paradossale, pianificare una sorpresa come questa.

I tre giochi che ti propongo come avvicinamento alla poesia, puntano proprio a questo: indurre il nostro sguardo a vedere in modo differente per mettere in moto la creatività.


Cancellare
Scegli una poesia, non è fondamentale l'autore, il titolo, il giudizio sulla sua qualità eccetera.

Mi permetto di usare l'inizio de La voce di Giovanni Pascoli:

C'è una voce nella mia vita,
che avverto nel punto che muore;
voce stanca, voce smarrita,
col tremito del batticuore:
voce d'una accorsa anelante,
che al povero petto s'afferra
per dir tante cose e poi tante,
ma piena ha la bocca di terra:
tante tante cose che vuole
ch'io sappia, ricordi, sì... sì...
ma di tante tante parole
non sento che un soffio... Zvanî...
Quando avevo tanto bisogno
di pane e di compassione,
che mangiavo solo nel sogno,
svegliandomi al primo boccone;


Il gioco consiste nel cancellare parti del testo in modo che le parole o i sintagmi restanti formino un discorso compiuto e poetico.

Perciò leggi i versi che hai scelto e prova a eliminare alcune parole o anche frasi intere per far emergere una nuova poesia.

Io farei così, con i versi di Pascoli:

C'è una voce nella mia vita,
che avverto nel punto che muore;
voce stanca, voce smarrita,
col tremito del batticuore:
voce d'una accorsa anelante,
che al povero petto s'afferra
per dir tante cose e poi tante,
ma piena ha la bocca di terra:
tante tante cose che vuole
ch'io sappia, ricordi, sì... sì...
ma di tante tante parole
non sento che un soffio... Zvanî...
Quando avevo tanto bisogno
di pane e di compassione,
che mangiavo solo nel sogno,
svegliandomi al primo boccone;


Il risultato è

una voce che muore, stanca, voce anelante, per dir terra. Ricordi un soffio di pane nel sogno...


La suggestione che ho seguito - e che non c'entra proprio nulla con la poesia di partenza - è quella di un marinaio senza più speranza di poter approdare che ormai vede la possibilità di nutrirsi solo nei sogni.

La cosa importante è che tu scopra il significato e il racconto contenuti nella tua poesia mentre giochi a cancellare parole e frasi.

Il centone
Il nome deriva dal greco kentron che indica un indumento composto di pezzi cuciti insieme, e in latino centone cominciò a significare collage di testi.

Scegli una decina di titoli di poesie - naturalmente potresti scegliere titoli di libri, di film, proverbi, modi di dire ecc. - scrivendoli tutti di seguito.

A questo punto, lavora come nel gioco precedente, ossia scegliendo quelle parole che ti suggeriscono un andamento poetico.

Puoi cambiarne l'ordine e riutilizzarle più volte se ti serve.

Inoltre, aggiungi tutte le parti invariabili - articoli, preposizioni - necessarie a far quadrare la tua poesia.

Ecco qualche titolo di Giacomo Leopardi:

La quiete dopo la tempesta - il sabato del villaggio - a morte la minestra - canto notturno d'un pastore errante dell'Asia - il passero solitario - l'infinito

Potrei allora inventarmi:

la quiete di un pastore dopo il sabato infinito tempesta (usato come verbo e non come sostantivo) a morte il villaggio solitario...

In questo caso mi è venuto spontaneo cercare di dipingere l'immagine di un uomo in un ambiente, e proseguirei cercando di arricchire il "quadro".

Associazioni di idee
In questo terzo gioco le responsabilità aumentano.

Partiamo da una parola e cerchiamo di scrivere di getto una decina di parole che spontaneamente associamo a quella di partenza.

Visto che mi sono appoggiato a Pascoli e a Leopardi la mia parola sarà poeti, ed ecco il mio elenco di associazioni:

arte - istinto - passione - memoria - ritmo - armonia - struggente - verità - svelare - cantare

Anche in questo caso puoi, anzi devi, aggiungere tutti gli elementi grammaticali necessari e spostare o riutilizzare le parole a tuo piacimento.

Potrei fare così:

il ritmo dell'istinto
è verità nell'arte
di svelare passione e memoria
in uno struggente cantare

Mi sono concesso anche un enjambement tra il secondo e il terzo verso, va' ;)

Se ti va, scrivimi nei commenti il risultato dei tuoi tentativi: sarò ben lieto di pubblicarli.

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