lunedì 16 aprile 2012

La sfida delle storie brevi: cinque passi per vincerla

Le storie brevi costituiscono un terreno fertile sia per gli scrittori molto prolifici che per quelli che si affacciano solo ora nel mondo della narrativa.

Ai primi, infatti, il formato breve consente di dare subito foggia di racconto a tutte le idee che sono capaci di produrre; se poi, alcune di queste piccole perle si dimostreranno abbastanza articolate, l'autore potrà scegliere di estenderle dalla forma breve a quella del romanzo.

Anche per chi comincia, però, le storie brevi sono un ottimo modo di esprimersi, perché se ne può controllare meglio l'orchestrazione ridotta e perché il loro formato-mini attenua qualsiasi ansia da prestazione artistica.

Scrivere una storia breve però non deve sembrare così ovvio, per questo voglio indicarti alcuni aspetti da tener presenti se t'interessa questo genere di narrazione.

Personaggi, plot, tema, punto di vista e arco temporale restano sempre gli elementi da gestire, anche se il risultato sarà una storia che si dipana in venti, venticinque pagine.

Quali sono le regole implicite che ogni scrittore di storie brevi segue?



  • Pochi personaggi e punto di vista unico - Per scrivere un racconto breve l'ideale è pensare a uno spazio in cui far svolgere la storia, tale che non ci stiano più di un paio di personaggi a tutto tondo. Avere solo due protagonisti limiterà il rischio di scrivere in modo dispersivo. Meglio ancora se questi personaggi saranno caratterizzati da pochi e vistosi elementi fisici o caratteriali. Tutto ciò che farai accadere nella tua storia dovrà essere osservato e vissuto dagli occhi di uno dei due: questo ti permetterà di scrivere con coerenza fino al termine della narrazione.
  • Breve vuol dire che dura poco - Non sto parlando di quanto tempo ci vuole a leggerla, ma di quanto tempo passa nella vita dei personaggi di cui racconti, dal momento in cui inizi la tua storia al momento in cui le metti fine. Perché limitare l'arco temporale? Semplicemente per dare forza all'idea centrale della tua storia. Condensare in un tempo ristretto i sentimenti e le azioni dei personaggi, in linea di massima garantisce sempre un aumento del loro impatto descrittivo. Del resto, è molto rischioso descrivere dieci o vent'anni di vita in venti pagine, suonerebbe poco realistico.
  • Scegli - Come fanno i poeti, usa la sintesi per dare al lettore solo gli impulsi giusti, senza cercare di raccontare tutto per filo e per segno. La forza di una storia breve sta nel suo carattere evocativo, allusivo.Più che mai nelle storie brevi, ogni frase dovrebbe portare avanti l'azione o sviluppare il personaggio. Se non fa nessuna delle due cose ma si perde in descrizioni e orpelli, tagliala senza pietà.
  • L'originalità non è un obbligo - Il percorso di una storia classica va dalla presentazione al conflitto, dallo sviluppo dell'azione fino al climax, per poi distendersi nella risoluzione finale. Il cardine, nonostante la storia sia breve, è sempre uno: deve accadere qualcosa, o almeno deve sembrare che accada qualcosa. Inizio e finale sono dieci volte più importanti che in un romanzo esteso.
  • Le regole non esistono - La pratica delle storie brevi ti mostrerà che proprio grazie al loro formato ridotto, avrai ampi margini per sperimentare, a patto che l'idea di base sia solida e potente. Se infatti è un'idea debole, difficilmente la forma breve funzionerà e avrai bisogno di espanderti fino ai limiti del romanzo. Più facile accada il contrario: se hai provato a scrivere un romanzo e la tua scrittura si è arenata è molto probabile che quella stessa idea si possa facilmente organizzare in un racconto di una quindicina di pagine. Il tuo scopo comunque è raccontare, perciò se una qualsiasi delle regole esposte ti impedisce di farlo, non esitare a trasgredirla.

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