domenica 7 ottobre 2012

Scrivere è bello!

Hai mai pensato di dedicarti alla scrittura?

Detta così può sembrare una domanda semplicistica, come se ti stessi proponendo semplicemente un altro mestiere o un hobby.

Ma scrivere è qualcosa che può cambiare radicalmente il tuo modo di rapportarti alla realtà, indipendentemente dal successo che i tuoi testi avranno.

Sto parlando di ciò che la scrittura può dare a te, prima ancora che ai tuoi lettori.

Ci hai mai pensato sul serio?

La scrittura non mi ha cambiato, questo no.

Ma anzi, mi ha fatto capire meglio chi sono, chi voglio essere e dove sto andando.

Scrivere storie è qualcosa di positivo in sé.

Noi viviamo storie e pensiamo attraverso le storie.

Non c'è pensiero umano che non si inserisca in un flusso cronologico di eventi, che non si incastri in una serie di cause ed effetti che si sviluppano nel tempo, con un inizio, uno sviluppo, una svolta e un finale.

Se questo accade a qualsiasi essere umano, allora puoi capire bene come ciò possa funzionare al meglio soprattutto se ti dedichi alla scrittura di queste storie.

Ecco le mie motivazioni per cui vale la pena di cimentarsi nella scrittura.

Spero che almeno una di esse possa ispirarti per comprendere meglio quale ricchezza si cela nella tua abilità intrinseca di narrare.

Io racconto
Che cosa vuol dire raccontare?

Significa innanzitutto comprendere nella sua interezza un flusso di avvenimenti, possederlo, governarlo.

Non importa se si tratta di avvenimenti reali o fittizi.

Importa che le nostre facoltà mentali sono costruite apposta per gestire storie, per organizzare in scene ciò che viviamo o immaginiamo.

Scrivere significa soddisfare un bisogno biologico dell'essere umano.

E chi fa un lavoro lontano dal raccontare storie, lo sa meglio di me: queste persone passano la maggior parte del loro tempo a pensare storie da raccontarsi con i colleghi e gli amici, tornano a casa non per elencare quante pratiche hanno compilato, ma per narrare ai propri congiunti chi ha fatto cosa e perché, e che cosa è successo dopo.

Raccontare storie è il nostro secondo ossigeno.

Io vivo
La scrittura è la quintessenza del vivere.

Chi scrive può dare risalto a particolari, dettagli, passaggi che nella vita quotidiana passerebbero in fretta in secondo piano.

Può rendere interessante l'ovvio.

È una pratica che ha una ricaduta nella vita di tutti i giorni: chi scrive sa che la sua mente comincia presto a osservare ogni cosa che accade come se fosse un evento da mettere su carta, sta attento a ogni sfumatura, e ne percepisce tutta la ricchezza.

Chi scrive è in grado di uscire dal pantano della superficialità nel quale la routine quotidiana cerca di impelagarci.

Io valgo
Intendo dire che il mio lavoro ha un corrispettivo economico.

La prima volta che ho ricevuto un compenso per i miei scritti - infinitamente inferiore a quello del lavoro ordinario - mi sono sentito veramente artefice del mio sostentamento.

Pagarmi piccole cose come biglietti di viaggio o vacanze con i compensi per la scrittura è una sensazione completamente diversa a quella che ricevo dall'accredito dello stipendio.

La paga mensile del mio lavoro ordinario mi fa pensare subito a come devo gestirli per arrivare a fine mese, mentre i soldi ricevuti per i miei corsi di scrittura mi riempiono d'entusiasmo, voglia di approfondire la mia passione, slancio e desiderio di condividere con altre persone la gioia quanto l'impegno.

Pochi ma pesantissimi denari per i quali non devo dire grazie a nessuno.

Io sento
Scrivere significa concentrarsi.

Non è un lavoro lungo, accade subito e in maniera intensa.

Scrivere una descrizione di un ambiente o un dialogo, cercando di tirar fuori dagli oggetti o dalle persone ciò che nella vita di tutti i giorni non noti subito ma viene a galla solo in un secondo momento, è come vivere due volte.

Anche questo ha un ritorno pratico: da quel momento in poi, pensare bene a quando apriamo la bocca o stiamo per compiere un'azione è più facile e soddisfacente.

Io sono importante
E con me l'intero mondo che mi circonda.

Noi esseri umani abbiamo l'ingrato compito di dare significato a ciò che pensiamo, diciamo e facciamo.

Se quando racconto la giornata tipo di un personaggio sono in grado di dare un senso anche ai suoi gesti più banali, se su quella pagina anche aprire una finestra diventa una scena campale, allora ogni singolo movimento della mia e delle vostre vite può e deve avere un significato più intenso.

Non potevo chiedere di meglio.

Chieditelo anche tu: come potrebbe cambiare la tua vita se iniziassi a dedicarti alla scrittura?

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