Se hai deciso di fare della tua scrittura la tua missione e forse anche il tuo lavoro, probabilmente ti senti già capace di poter scrivere come vuoi e di tutto ciò che vuoi.
In fondo, la tua è un'arte e il tuo compito è creare.
Però ci sono delle cose che continuano a resistere col passare dei secoli, che ritrovi nei romanzi di tutti i grandi scrittori, perché rappresentano forse degli elementi inscritti nel dna del lettore e che non puoi trascurare, se desideri farli interessare al tuo testo.
Il set dei tuoi personaggi è uno di questi elementi di base.
Ci sono almeno cinque personaggi che dovresti considerare attentamente di inserire nella tua storia, o perlomeno di utilizzarne le funzioni, magari accorpandole in un solo personaggio, se vuoi lavorare con un cast inferiore al cinque, o addirittura distribuendole tra più personaggi, se vuoi una storia più corale.
Ecco i fantastici cinque cui ricorrere per dare più corpo al tuo romanzo.
Il protagonista
Proprio come ti hanno insegnato a scuola, ogni storia ha bisogno di un personaggio protagonista.
Un eroe che attraversi delle avventure e che alla fine pervenga a un risultato, a una condizione differente da quella di partenza.
I lettori vogliono, anzi sperano di trovare in una storia un personaggio che tende con tutte le sue forze verso qualcosa di meglio per sé e magari anche per altri, perché è un desiderio umano quello di simpatizzare con i nostri simili.
Scrivi del tuo o della tua protagonista in un modo che possa permettere questa identificazione al lettore.
L'antagonista
Per dare spessore alla tua storia, ti serve anche un antagonista.
Il protagonista ha bisogno che ci sia qualcuno a mettergli i bastoni tra le ruote provocandogli un po' di sofferenza.
Questa difficoltà accrescerà ancor di più il senso di partecipazione del lettore.
Devi in pratica sacrificare l'antagonista sull'altare del piacere del lettore, affinché quest'ultimo lo odi e parteggi invece per l'eroe principale.
I personaggi antagonisti spesso sono anche più simpatici, ironici, sfaccettati di quelli principali, tanto da suscitare nel lettore altrettanta partecipazione che per i protagonisti.
Nelle storie di genere questo si nota anche di più: pensa a tutti i mostri della grande letteratura romantica e post romantica, nelle quali gli autori volevano raccontare la storia di uno scienziato o di un giovane innamorato che si trovano a combattere contro una specie di golem o di creatura succhiasangue, e invece alla fine questi mostri sono riusciti talmente bene che oggi noi consideriamo il mostro di Frankenstein e il conte Dracula come i protagonisti e non gli antagonisti delle loro storie.
Anche nel fumetto puoi notare simili meccanismi, basta pensare al Joker di Batman, un antagonista che ruba ampiamente la scena all'eroe.
Volendo, l'antagonista può anche essere una forza impersonale e non un vero personaggio: una malattia, una minaccia ambientale o addirittura un sentimento sgradito.
L'aiutante comico
In realtà sto accorpando due elementi, quindi se preferisci scorporarlo puoi farlo.
Anche nella storia più drammatica c'è bisogno di un personaggio o di situazioni che permettano di prenderne le distanze attraverso l'ironia o addirittura la comicità.
Spesso questi personaggi sono caratterizzati da un aspetto modesto, hanno l'aria di quelli dai quali non ti aspetti il colpaccio.
La funzione comica comunque spesso è inglobata nel personaggio principale, e questo non vuol dire per forza scrivere una storia che faccia solo ridere: pensa a che cosa è stato capace di fare Roberto Benigni nei suoi ultimi film.
Il saggio
Nelle storie di genere, c'è sempre un mago, un filosofo, un vecchio o uno scienziato che aggiungono spessore culturale, profondità di pensiero, che aiutano il protagonista e nello stesso tempo il lettore a estrarre dalla storia il vero senso, il messaggio, quella che una volta si chiamava la morale.
Naturalmente puoi scegliere di prendere in giro questo stereotipo del saggio, come già fece Collodi col suo grillo parlante, oppure decidendo di rappresentarlo non come un vecchio pieno d'esperienza ma come un bambino la cui semplicità si rivela molto più sapiente di qualsiasi scienza.
L'oggetto d'amore
Modo di dire un po' freudiano, si tratta di un personaggio verso il quale il protagonista prova sentimenti d'amore, passione, affetto, vicinanza o desiderio.
Il nostro naturale bisogno d'amore fa sì che la presenza di tali personaggi accresca il processo d'identificazione tra lettore e protagonista.
Spesso il personaggio principale si dà come propria missione la ricerca dell'anima gemella.
Altrettanto efficace è quando l'amore scoppia nelle situazioni più impensate e tra personaggi dai quali il lettore non se lo sarebbe aspettato.
In tutti i casi, trova il modo di inserire l'amore tra i tuoi personaggi.
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