sabato 9 giugno 2012

Sbagliando s'impara... a scrivere: bando alla vaghezza



 Se dovessi dirti la regola di tutte le regole che chi scrive deve inderogabilmente seguire, allora ti direi che è essere precisi.

Quando scriviamo non dobbiamo cercare le parole nel momento in cui le dobbiamo esprimere, come quando si parla.

Per fortuna, abbiamo il tempo di sceglierle, testarle, magari cambiarle.

Perciò, se una scrittura appare vaga, non solo è debole, ma è anche condannabile, perché l'autore non ha rispettato il suo principale dovere.

Leggi questi esempi:

  • Giorgia guardò l'abito che sembrava ricoperto di strani uccelli svolazzanti
  • Il coltello si piantò nel muro a circa venti, venticinque centimetri dalla mia guancia
  • Il dottore era in ritardo di quasi quarantacinque minuti, quando quel semaforo divenne rosso, forse perché la sua auto era sfrecciata troppo velocemente davanti alle telecamere
Riesci a cogliere gli elementi vaghi?

Ognuna delle frasi contiene parole non necessarie che, se eliminate, potrebbero rendere l'impatto narrativo più potente e l'immagine illustrata più definita.

Proviamo a cambiarle.
  • Giorgia guardò l'abito ricoperto di strani uccelli svolazzanti (Non temere che il lettore pensi a dei "veri" uccelli invece che a una decorazione della stoffa)
  • Il coltello si piantò nel muro a venticinque centimetri dalla mia guancia (l'eccesso di cautela, testimoniato dal circa e dal dubbio sulla misura esatta dei centimetri è giusto solo nel mondo reale; in realtà, né il personaggio può calcolare esattamente la distanza né al lettore importa di una differenza di cinque centimetri, quel che è certo è che questo tentennamento indebolisce l'immagine e la vibrazione del coltello che si pianta nel muro)
  • Il dottore era in ritardo di quarantacinque minuti, quando quel semaforo divenne rosso, perché la sua auto era sfrecciata troppo velocemente davanti alle telecamere (anche in questo caso, al lettore poco importa se i minuti sono proprio quarantacinque o qualcosa in meno, né ti verrà a chiedere come fai a saperlo; da eliminare anche il forse, perché al lettore interessa ciò che succede non ciò che probabilmente sta succedendo)
Ci saranno momenti in cui queste parole vaghe potranno esserti utili, però soprattutto in prossimità di immagini in grado di colpire o scuotere il lettore è meglio rinunciare.

Ricontrolla le tue scene e prova a eliminare cose come:
  • sembra
  • più o meno
  • circa
  • pare
  • come se
  • pressapoco
  • quasi
  • a momenti
Più la tua scrittura sarà chiara, precisa, definita, con la scelta dei termini giusti, più il lettore percepirà la potenza della tua prosa.

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