Ma a volte siamo noi stessi il nostro peggior nemico, soprattutto quando è il momento di creare e costruire la nostra carriera.
Ecco alcune forme molto comuni di autosabotaggio che forse, da scrittrice o da scrittore, hai già sperimentate o sperimenterai:
- Non scriviamo con regolarità. Questa è senz’altro la forma più diffusa di autosabotaggio. Invece di scrivere, pianifichiamo di farlo, poi parliamo con noi stessi o con gli altri di quanto speriamo di poter scrivere prima o poi. Ti suona familiare?
- Non rendiamo pubbliche le nostre composizioni. Parecchi scrittori hanno tra le mani lavori pronti. Ma non li lasciano leggere, né alle case editrici né tantomeno a persone care. In rari casi lo fanno, ma sono davvero troppo rari. Eppure è una costante di molti scrittori di successo, aver scritto e inviato molti dei loro lavori con costanza per farsi pubblicare, per questo, non tirar fuori dal cassetto i propri scritti è una forma di autosabotaggio a tutti gli effetti.
- Non cerchiamo occasioni per scrivere con impegno. Vedo accadere spesso questo, in alcune persone che si servono dei servizi di writing coach o di lettori che mi hanno contattato per esprimermi il loro desiderio di scrivere. Ma nessuno può aspettarsi di ricevere dagli altri incarichi e proposte di scrittura senza iniziare a crearsele da sé, e oggi, grazie a internet, le possibilità si sono moltiplicate a dismisura. Cosa aspetti?
- Non facilitiamo il lettore, sia esso un lettore professionista di una casa editrice o un nostro amico. Soprattutto i giovani tendono a cercare la novità a tutti i costi, rompono le regole per principio, ma il risultato nella maggior parte dei casi è sgradevole. Ne fanno una questione di libertà espressiva, ma scrivere per sentirsi liberi è un conto, scrivere per essere letti è un altro. Rompere le regole per il solo piacere di farlo, pensando di creare la novità del momento, è la prima ragione per la quale gli editori ti scarteranno.
- Non scegliamo il nostro lettore con precisione. Non mi stancherò mai di dirlo, scriviamo per qualcuno, non dobbiamo dimenticarcelo. Ma se scriviamo per qualcuno, dobbiamo scrivere ciò che interessa a questo qualcuno, quindi apriamo pure il nostro blog o il nostro sito, ma miriamo bene affinché il lettore a cui ci rivolgiamo possa trovare ciò che davvero cerca.
Stai sabotando la tua carriera in uno di questi modi?
Hai bisogno di una mano per superare l’autosabotaggio?
Nessun commento:
Posta un commento