lunedì 26 agosto 2013

Personaggi che si vestono...

Ti svegli una mattina, fai due passi verso l'armadio e ne tiri fuori qualche capo da indossare.

Sembra una cosa semplicissima, eppure presuppone tutta una serie di micro pensieri, a volte automatici, altre volte ben ponderati, che contengono la risposta a moltissime domande.

Perché scegli proprio quei vestiti?

Stai cercando la comodità per goderti a pieno una mattinata di pigrizia?

Stai tentando di apparire professionale e affidabile perché vuoi far colpo al lavoro?

O magari sei una persona che non cambia mai il tipo di vestiario, indipendentemente dal contesto?

Quando descrivi i tuoi personaggi in un racconto, può capitare di soffermarti su dettagli del loro abbigliamento, o addirittura lanciarti nella descrizione piena di ciò che indossano da capo a piedi.

Ovvio che lo fai perché anche questo elemento contribuisce a dare vita a quel personaggio e a farlo sentire al lettore.

Il bello, come per ogni descrizione, è che stai già creando un umore, un'atmosfera, senza ancora aver narrato nulla.

Ecco alcune tipologie di abbigliamento per i personaggi, con i loro effetti su chi legge, per cucire addosso ai tuoi protagonisti l'abito che li renderà immediatamente riconoscibili e indimenticabili.


Questione di accessori
Bracciale, collana, una spilla, e se donna il trucco giusto che fa risaltare i tratti.

Il tallone che s'infila in una scarpa con tacco vertiginoso, la mano che stringe una fine borsetta.

Dove sta andando questo personaggio?

Si tratterà di un appuntamento, senz'altro.

Al cinema, dici? Può essere.

Per quanto, anche la classica cena potrebbe funzionare bene.

Negli anni ottanta avremmo detto che andava a ballare.

Poi dipende dalle caratteristiche degli accessori: se sufficientemente colorati e sbarazzini, magari sta andando a scuola per farsi vedere da quel ragazzo dell'altra classe.

Fai nascere tutte queste domande in chi ti leggerà.

Il fascino della divisa
Non devi pensare necessariamente alle uniformi di polizia, vigili e altre armi del genere.

È una divisa anche il tipico grembiule di certi fast food, e lo è ogni tipo di camice, anche se poi bisognerà capire se è camice del mondo medico o di quello estetico.

Ci sono uniformi di tipo sociale, imposte da quello che oggi si chiama dress code, e quindi ogni tailleur o smoking rimandano a una gamma limitata di situazioni.

Per quanto lo smoking potrebbe celare un semplice cameriere di un ristorante di lusso.

Infine, tutte le uniformi sacerdotali permettono di identificare subito un personaggio e il suo ambiente, per quanto l'abito non faccia il monaco.

Pantofole e baby doll
Due stereotipi dello stare a casa, certo.

Però pigiami e vestine, vestaglie o canottiere, possono vestire un personaggio che per qualche motivo non andrà al lavoro, e si piazzerà davanti alla tv.

Forse non sta bene?

Ha appena rotto un'importante relazione?

Oppure è la mattina di Natale e si è alzato presto per far trovare regali a tutti?

Profondo nero
Per quale motivo un personaggio dovrebbe coprirsi interamente di nero?

Lo fa sempre o ha fatto questa scelta per un motivo preciso ed episodico?

In passato avremmo associato allo stile dark questo abbigliamento, e in generale gli abiti neri rimandano alle onoranze funebri.

Nel mondo della fiction fantastica, il nero è il colore di certi cavalieri o dei ninja, per non parlare di Diabolik.

Dal nero partono tanti raggi di luce differenti, scegli il tuo.

Casuale ma non troppo
Jeans e magliettine possono fare molto anni cinquanta alla Happy Days o semplicemente portarti al cancello di una scuola.

Però, se i jeans hanno più di uno strappo, se la t-shirt ha scritte inusuali, subito la fantasia fa pensare a uno status più che a un capo d'abbigliamento, e uno status rimanda a un gruppo d'appartenenza e alla volontà del personaggio di comunicare un certo stato d'animo.

Lascia che l'abbigliamento dei tuoi personaggi ti aiuti a definirne le azioni e le intenzioni e il lettore ti ringrazierà.

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