Immagina di scrivere la tua prossima storia sotto quel gazebo che vedi in foto, poi torna alla stanza in cui sei, guardati intorno e rifletti: ci sarebbe qualche differenza?
Se ti piace scrivere, soffermati per un attimo sul luogo in cui vivi.
Una grande città o un paesino di campagna?
Una casa a due piani o un seminterrato?
Un quartiere multietnico o una monotona distesa di vetri e cemento?
I luoghi contano, non solo quelli che descrivi o inventi per le tue storie, ma anche quelli in cui fai ogni tuo movimento, e non a caso è nato e si è sviluppato lo stereotipo dello scrittore in soffitta.
L'ambiente influenza le persone, non lo dico io ma tutti gli studi sociologici e urbanistici.
Ciò che ci circonda influenza il nostro sentire, ciò che facciamo, ciò che pensiamo, e come canalizziamo queste emozioni e pensieri.
Ancor più vero per gli artisti, persone votate alla sensibilità perenne, laddove gli altri si limitano a percepire l'artista si rotola nelle stesse immagini mentali che produce.
Il legame diretto o indiretto tra gli scrittori e i luoghi in cui vivono è il contesto che ha permesso la mitizzazione di alcuni posti nel mondo, come la Grecia, Roma, Napoli, Londra, Parigi, New York, senza nulla togliere ad altre location.
Questo fenomeno ha spinto i sindaci di molte città a offrire cittadinanze onorarie a grandi penne, proprio nella speranza che quel luogo entrasse nel successivo romanzo dell'autore in questione.
Se i tuoi occhi vedono sconforto, è probabile che la sensazione si trasferisca nella tua scrittura.
Naturalmente non basta un blando sentimento, come la noia di una strada sempre uguale, a influenzare ciò che scrivi.
Tuttavia, l'ambiente finisce sempre per toccare il tuo stato d'animo, e il tuo stato d'animo ha diretta influenza su ciò che metterai nelle tue pagine.
Quando qualcosa d'interessante cattura la tua attenzione, dà nuova linfa alla tua creatività, e ti conduce verso idee che forse daranno luce a nuove pagine nel tuo lavoro.
Per questo i seminari e i raduni di scrittura - che di solito si tengono in luoghi insoliti - funzionano sempre e tutti i partecipanti pensano di essere diventati grandi romanzieri: è il forte stimolo del nuovo ambiente a rimescolare le capacità dell'aspirante scrittore.
Quando però torni nel tuo quotidiano, come capita a molti scrittori, non chiuderti nel tuo mondo, ma tieni aperta la tua consapevolezza sul qui ed ora.
Uno dei consigli più diffusi e anche più efficaci che si dà allo scrittore in stallo è di uscire a far due passi.
Lo scrittore passeggia per la maggior parte del tempo, sempre in cerca di qualcosa per sbloccare il suo racconto, ora per raccogliere idee, ora per sviluppare la vicenda, ora per catturare dettagli del suo personaggio.
Se la tua scrittura risulterà datata o vibrante può dipendere dal luogo in cui ti trovi, anzi, dal modo in cui lo vivi.
Esso influenza la tua sensibilità anche quando non te ne rendi conto.
Non devi andare per forza a Katmandu per scoprire che puoi scrivere una storia, ma se tu farai in modo che i luoghi contano allora andrà bene anche la tua piccola provincia.
Guarda meglio ciò che hai intorno, e trova la bellezza in quello che vedi, perché c'è.
I luoghi hanno sempre uno spirito, tu devi solo farlo rivivere nelle tue pagine.
L'ambientazione della tua prossima storia puoi prenderla proprio dallo spazio in cui abiti, cogliendo quell'unicità che proprio solo tu, che ci vivi, conosci e puoi comunicare.
Anche il luogo più insignificante può celare il seme di una storia straordinaria.
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