sabato 23 marzo 2013

Il cestino vuoto dello scrittore

Hai presente l'icona del cestino sul desktop del tuo computer?

Ho sempre trovato molto carina quest'icona analogica e non digitale: infatti, se nel cestino c'è qualcosa, il disegnino si trasforma in un cestino pieno, e più contiene files scartati più appare zeppo, mentre quando elimini definitivamente i files torna bello vuoto e lindo.

Perché ti parlo del cestino?

Mettiamo che tu abbia deciso di scrivere una storia.

Facciamo che ci lavori per una settimana, dieci giorni, arrivando a mettere una sull'altra una quindicina di pagine.

Arriviamo al momento fisiologico di una pausa di lettura e di riflessione.

Mettiamo caso che, in seguito a questa lettura, tu decida che stai andando completamente fuori strada, che non ti piace ciò che hai scritto, che è tutto da rifare.

A quel punto, che cosa fai con quelle quindici pagine?

Come?

LE CANCELLIIIIIIIIII???????


Potrei svenire a sentirtelo dire.

Io capisco che tu ti possa trovare davanti a questa situazione, mi ci sono trovato anch'io, e quante volte ho pensato le stesse cose.

Il punto però è che ciò che penso oggi di quindici pagine scritte nei passati giorni potrebbe essere diverso da ciò che ne penserò tra altri dieci giorni, tra un mese, tra un anno.

Inoltre, se ritengo di aver sbagliato e ricomincio da capo, pur arrivando in porto, alla fine potrei accorgermi che ho bisogno di ampliare il testo o di cambiare qualcosa, e a quel punto quelle quindici pagine buttate tornerebbero davvero utili.

Sicuramente, in tutto ciò che scrivi troverai che alcune cose sono meglio e altre peggio.

Ma il peggio assoluto è buttar via ciò che scrivi e cancellarlo in maniera irrecuperabile.

Se le pagine che hai scritto non vanno bene, come quando qualcosa non s'incastra nell'armadio, non devi far altro che toglierle.

Ma non vorrai mica buttare le camicie solo perché sono finite le grucce.

Il computer è così comodo, ti basta creare un file a parte e stivarle in una sorta di dimenticatoio momentaneo, dal quale eventualmente tirarle fuori.

Può anche darsi che tu completi la tua storia e che trovi le quindici pagine ancora da buttare, a quel punto allora potrai disintegrarle con un click (ma io aspetterei ancora qualche mese...).

Se poi dovessi conquistare un qualche successo con la tua storia, non sai quanto potrai benedire quelle brutte quindici pagine.

Su di esse, infatti, potrai tenere il tuo bellissimo corso di scrittura, spiegando proprio quali sbagli evitare, da quali pericoli devono guardarsi gli aspiranti scrittori e come hai fatto tu a prendere la strada giusta.

Che non ti capiti mai la sventura di cancellare pagine e poi pentirtene.

Forse da un evento simile potresti trarre spunto per una storia triste, ma quanta sofferenza ti toccherebbe?

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