venerdì 25 novembre 2011

La scrittura simbolica - seconda parte

I cicli della natura
Hai mai fatto caso al tempo in cui una storia si svolge?

Non sto parlando della semplice estensione del tempo ma del suo costituire una o più unità temporali convenzionali.

Dal giorno alla notte, dalla primavera all'inverno, dalla giovinezza alla vecchiaia.


Siffatti archi temporali suggeriscono già delle simbologie ben precise:

  • il giorno, con la sua luce, è il bene
  • la notte, oscura, è il male
  • la primavera è la speranza
  • l'inverno è la disperazione
  • la giovinezza è l'innocenza
  • la vecchiaia è il cinismo
Sulle stagioni, in particolare, è possibile costruire interessanti parallelismi con i generi letterari.

Come mai molte storielle romantiche sono ambientate in estate?

Forse perché l'estate è associata alle vacanze e durante le vacanze ci si apre all'inaspettato, si possono incontrare persone di solito lontanissime dal punto di vista geografico, si allarga la propria cerchia.

Altrettanto può accadere con l'inverno e l'umore dei personaggi: pensa a Ebenezer Scrooge di Canto di Natale di Dickens e prova a immaginare che effetto farebbe se non fosse inverno.

Sebbene la storia sia collegata a doppio filo alla tematica della bontà del Natale, in realtà il freddo atmosferico esalta il freddo interiore del personaggio che invece, trasportato in primavera, susciterebbe strane sensazioni.

Le immagini che abitualmente associamo ai cicli vitali sono onnipresenti nelle storie, gli scrittori le usano come soluzioni per legare scene e tematiche, esse sono scritte in noi, come accadeva agli antichi Greci nel costruire le loro immaginifiche spiegazioni della realtà attraverso i miti.

A volte l'associazione può non essere evidentissima ma tuttavia può aver avuto gioco in modo determinante nell'inventiva dello scrittore: è ancora il caso di Orwell che nel finale di 1984 fa spazzare via dal vento un croco che a fatica era riuscito ad aprirsi un varco nel suolo indurito, a cavallo tra inverno e primavera.

Allo stesso modo, la fine di una stagione come l'autunno potrebbe essere simbolo per un imminente arrivo di qualcosa di malefico.

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