sabato 10 dicembre 2011

Scrivere come un attore

Che cosa può imparare uno scrittore da un attore?

Sono passati dieci anni dalle mie ultime esperienze teatrali, alle quali ogni tanto ritorno con la mente e con il cuore, ora per onorarne il ricordo, ora per riflettere meglio.

Per me c'è una profonda connessione tra scrivere e recitare.

In particolare, il legame si stringe quando consideriamo lo scrivere e l'arte d'interpretare un personaggio.


Un attore può partire, per esempio, dall'osservare le persone per strada.

Noterà i differenti modi di muoversi della gente e proverà a fantasticare sulle storie che ci sono dietro, sui fatti che hanno condizionato quelle stesse persone portandole a muoversi in quel modo.

Con questo semplice esercizio, l'attore costruirà lo "scheletro" della storia del suo personaggio.

Non è forse la stessa cosa che lo scrittore fa per dare vita ai protagonisti dei suoi racconti?

Ci sono sistemi più strutturati, domande più precise che un attore può farsi, per far venir fuori il personaggio e dargli corpo.

Domande come dove vivi?, Chi sono i tuoi amici?, Qual è il tuo segreto più grande?

Ricordo che le domande di questo esercizio, nei laboratori teatrali che svolgevo, stimolavano i partecipanti inducendoli ad assumere atteggiamenti fisici così peculiari che essi stessi poi riferivano con meraviglia quanto si fossero sentiti diversi.

Un altro esercizio d'improvvisazione teatrale molto affine con le tecniche di scrittura creativa è quello delle statue: se un attore si mette in posa, un altro deve assumere una posa correlata a quella del primo, e i due vanno subito a formare il nucleo di una storia potenziale.

Allo stesso modo, uno scrittore può prendere due fotografie e provare a collegarle: la sua inventiva andrà a colmare il vuoto tra le due immagini, riempendolo di senso e dando vita a un filo narrativo.

Come se dentro di noi ci fosse un armamentario di corpi, atteggiamenti, pose, caratteri diversi, pronti a venir fuori grazie a uno stimolo.

Vale per l'attore come per lo scrittore.

Anche gli scrittori più organizzati e strutturalisti, quando arrivano a mettere la parola fine alla loro storia, non possono non rendersi conto di aver scoperto tutta una serie di cose sui loro personaggi e sulla vicenda che in partenza non esistevano.

Erano dentro di loro e aspettavano solo di essere viste.

Quando scrivi, ricordati dell'attore e della tua capacità d'improvvisare.

Concentrati su ciò che vede, sente e vive la tua mente, e lascia la ricerca delle parole giuste alla fase di revisione e di editing.

Chi è di scena, adesso?

Nessun commento:

Posta un commento