martedì 9 settembre 2014

Scrivere rimanendo sé stessi

Le persone in genere pensano che scrivere sia meraviglioso perché così puoi esprimerti, puoi dar voce ai tuoi pensieri e alle tue emozioni, puoi creare e vivere il tuo spazio creativo.

Esprimerti, i tuoi pensieri e le tue emozioni, il tuo spazio creativo.

Ma siamo poi così sicuri che la mente e il cuore che in quel momento stanno scrivendo siano veramente nostri?

Come possiamo fare per mettere veramente noi stessi in ciò che scriviamo, ed evitare le trappole che ci portano a scrivere come fossimo posseduti da qualcun altro?

Cerchiamo di capire quando non siamo noi stessi, e in che modo non lo siamo.



  • Quando scriviamo provando invidia, e ci diciamo forse imitando gli scrittori che più ammiro, gli altri vorranno leggere i miei racconti
  • Quando scriviamo sentendoci annoiati, e poi finiamo per pensare che se la scrittura riflette il nostro stato d'animo, allora nessuno leggerà mai quello che scriviamo
  • Quando scriviamo temendo la vergogna, perché forse dalle mie parole si capiranno i miei sentimenti, e le persone penseranno che sono folle, o delirante, o egocentrico o psicopatico e mi eviteranno
  • Quando scriviamo gonfi di vanità, dicendoci sono un vero genio, e mai farò leggere qualcosa di mio che non sia perfetto e degno della mia classe
  • Quando scriviamo pieni di pigrizia, e pensiamo non vale la pena impegnarmi più di tanto in ciò che sto scrivendo
  • Quando scriviamo accecati di egoismo, e crediamo che gli altri non meritano il nostro impegno
In tutti questi modi, e in tutte queste occasioni, possiamo scrivere e tuttavia è come se non fossimo veramente noi stessi, siamo disturbati e condizionati da qualcuno o qualcosa, nella nostra testa, che ci porta fuori strada.

Forse però è proprio ciò che temiamo e cerchiamo di evitare che invece potrebbe permetterci di essere pienamente noi stessi, almeno nella scrittura.

Forse scrivere degli scrittori che amiamo imitandoli può metterci in contatto con la nostra ammirazione, forse nel fondo di quella noia si trova ciò che veramente proviamo, forse le nostre follie e i nostri deliri possono dar vita a grandi personaggi, forse la nostra ricerca di perfezione è segno della nostra meticolosità, forse in certi giorni è meglio fare una pigra passeggiata e forse qualche volta è salutare scrivere qualche bella invettiva contro qualcuno, per liberarsi dell'astio, e poi cestinarla.

Scrivere esprimendo la nostra personalità è come offrirsi alla vita, al mondo.

Scrivere è molto più che acchiappare i nostri pensieri e consegnarli ai lettori.

Può essere qualcosa che va molto più lontano dall'intrattenere gli altri con le nostre trame.

Scrivendo possiamo entrare in contatto con la nostra vera essenza, e da lì scoprire qualcosa di più ampio respiro.

Ma questo è possibile solo attraverso l'onestà.

Perciò, chiediamoci: come posso fare oggi per scrivere restando un po' di più me stesso?

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