lunedì 14 luglio 2014

Come scrivere un racconto che ipnotizza

Non so se credi all'ipnosi o la ritieni una totale presa per i fondelli, dove sedicenti possessori di fluido recitano - male - l'atto di condizionare finte cavie - amici di vecchia data - che diventano automi nelle loro mani.

Non voglio entrare nel merito della questione, ma di una cosa sono sicuro: la suggestione esiste, ci condiziona, e soprattutto la usiamo costantemente.

Cerchiamo tutti di influenzarci a vicenda per far andare le cose come ci piace che vadano.

Ci sono poi ambiti nei quali la suggestione è pane quotidiano, come l'intrattenimento, la comunicazione e ovviamente la scrittura.

Come nell'ipnosi, nella quale dopo il fatidico a me gli occhi tutto diventa possibile, anche per ipnotizzare il lettore con il tuo racconto tutto dipende dall'inizio.

Che cosa devi fare, dunque, per calamitare gli occhi e la mente di chi legge con le prime pagine della tua storia?

martedì 8 luglio 2014

Scrivere un dialogo: non sono solo parole...

Quando due o più personaggi di una storia parlano tra loro, che cosa succede esattamente?

Si può pensare, con semplicità, che stiano solo parlando.

Ed è vero, ma per il lettore che li osserva, anzi, li ascolta, le cose sono leggermente diverse.

Dai loro scambi il lettore vive un'esperienza particolare.

Ho da poco finito di revisionare dei racconti per una raccolta di esordienti, e con sorpresa - o senza, dovrei dire - ho constatato che il maggior numero di punti deboli erano nei dialoghi.

E che il dialogo sia un banco di prova tremendo lo dimostra la leggenda per la quale l'editor della casa editrice, di solito, per scremare la miriade di manoscritti che gli arriva, ne prende alcuni a caso e li giudica esclusivamente da una pagina di dialogo.

La domanda è: quali scarterà e quali conserverà, e soprattutto perché?