mercoledì 28 dicembre 2011

Il 2011 di Iltuowritingcoach

Dove eravamo rimasti?
Ho aperto il 2011 con un post di buoni propositi per l'anno che iniziava.

Ora che l'anno in questione si chiude, vediamo insieme i migliori articoli, con l'augurio di un 2012 ancor più ricco di storie e buona scrittura.

Una selva di personaggi
A partire dal lavoro di Daniel Kehlmann, una riflessione sul numero di personaggi in una storia.

Se è vero che il lettore ha piacere a identificarsi in un personaggio, che cosa succede quando il romanzo racconta le storie parallele e intrecciate di una serie di personaggi differenti?

Scoprilo in questo articolo.

Arriva il cattivo
La necessità di rappresentare il male, in una storia, è legata a filo doppio all'esaltazione della sua controparte, il bene, quasi sempre identificato con il protagonista.

In una piccola rassegna, che puoi leggere qui, ecco come il ruolo del cattivo viene risolto nelle storie degli autori più popolari della letteratura moderna.

Chi ben comincia...
Come si fa un buon incipit?

Come hanno fatto Collodi, Dickens, Conrad e tanti altri scrittori a risolvere questo delicatissimo punto del loro lavoro?

C'è una logica precisa a dettare le loro scelte?

Scoprila adesso cliccando qui.

Chi è di scena?
C'è diversità di opinioni e definizioni su che cosa sia esattamente una scena.

In questo articolo, la definisco una sequenza di eventi legata a un tempo preciso, con la funzione di sviluppare una storia.

Le implicazioni di questa definizione sono tutte tecniche: leggi il post per scoprire non solo com'è fatta una scena ma anche come costruirla mattone dopo mattone.

Il brivido della scrittura
Nell'ultima decade, i generi letterari legati alla suspense, al brivido, alla paura e al mistero hanno avuto un vero e proprio boom.

Ma come si fa un racconto noir/mistery/giallo, insomma... come si fa a far rabbrividire il lettore?

Dieci passi concreti per raggiungere questo risultato li trovi qui.

Mi piace Cacucci
Mi diverte da morire leggere le storie di Pino Cacucci, perché è uno scrittore che non nasconde neanche un po' il suo sapiente artigianato e si compiace della sua riconoscibilità.

Nelle sue storie sai che troverai qualcuno che la fa grossa ed è costretto a scappare, a volte senza ritorno, altre volte con un colpo di fortuna ribaltando il suo destino, più raramente finendo in tragedia.

Tutto raccontato sempre con il più semplice dei linguaggi.

Se ti piace scrivere e intrattenere, fallo entrare nel novero di coloro che possono insegnarti qualcosa, a partire da questo post.

Sbatti il fatto in prima pagina
Se riesci ad acchiappare il lettore nella tua prima pagina, è molto probabile che la sua fiducia lo faccia arrivare a leggere tutto il testo: questo il senso dell'articolo di luglio.

Come se volesse dimostrare a sé stesso di non essersi sbagliato, pur se il testo, man mano che procede, lo delude.

Quando ho letto la prima pagina di Sabato, addio di Marco Archetti, ho subito pensato che questo giovane scrittore la sapesse lunga, in fatto di trucchetti per affascinare il lettore, ed era un pensiero lusinghiero.

A giudicare dalle mail che ho ricevuto da tanti lettori, ci avevo visto giusto: chi mi ha scritto ha condiviso con me la stessa opinione allargandola con ulteriori riflessioni.

Chi è mancato invece è stato proprio Archetti che probabilmente si sente una penna troppo grande per rispondere alla mail che gli ho mandato.

Per aspera ad astra, ma a volte accade anche il contrario, sai?

S come Starnone
Non c'è niente da fare, io adoro la svolta auto-romanziera di Domenico Starnone, a partire da Via Gemito.

Per questo, ho salutato tutti i lettori, prima delle vacanze estive, in un post con questa meravigliosa definizione di buon libro conservata in Labilità.

Da scolpire nella mente.

Un libro dentro l'altro
Ad accompagnare la mia estate c'era il bellissimo Storie di libri, amati, misteriosi, maledetti, tutto dedicato al libro come protagonista e non solo come contenitore di storie, di cui parlo qui.

Non solo una sorprendente rassegna dei migliori racconti con i libri al centro della storia, ma anche un vero e proprio campionario di stratagemmi narrativi dagli effetti spiazzanti.

Da studiare.

Pubblicare o non pubblicare, questo è il problema
La pubblicazione tradizionale del tuo libro passa ancora per le mani di un editore, al quale bisognerà pur comunicare che hai realizzato un libro.

Non trascurare questa fase: una buona lettera di presentazione all'editore è un ingrediente nient'affatto secondario del percorso verso la pubblicazione, e qui trovi come realizzarla.

Scrivere con l'anima
Un esercizio di creatività che può avere effetti interessanti a lungo termine.

A volte basta fingere di essere due persone per sdoppiare e staccare da sé la nostra parte creativa, liberandola da pastoie e inadeguatezze quotidiane.

Ecco una guida per evocare lo scrittore fantasma che celi nella tua anima e dare finalmente alla luce il tuo racconto.

La nuova serie
Da novembre 2011 ho iniziato una serie di post intitolata La scrittura simbolica, di cui puoi leggere per ora:


Prossimamente, il seguito.

venerdì 23 dicembre 2011

La scrittura simbolica - terza parte



All'amico che gli chiede se sia contento di trasferirsi dalla campagna alla città, Adriano Celentano nel 1966 rispondeva così:

ma come fai a non capire
è una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre là in centro io respiro il cemento

Era Il ragazzo della via Gluck, una canzone che all'uscita a Sanremo non ebbe neanche molto successo, ma quanto abbia segnato l'immagine stessa di Celentano per noi tutti e per lui in particolare, è cosa nota.

Ti parlo di questa canzone perché contiene un meccanismo simbolico molto importante nella creazione letteraria: il confronto/contrasto tra mondo naturale e mondo antropizzato.

Personaggi, luoghi e situazioni, nelle storie, si possono molto spesso classificare in base a queste due categorie, e la storia narrata quasi sempre non è altro che il racconto di come i personaggi, cambiando luogo, cambiano il loro stesso destino.

sabato 10 dicembre 2011

Scrivere come un attore

Che cosa può imparare uno scrittore da un attore?

Sono passati dieci anni dalle mie ultime esperienze teatrali, alle quali ogni tanto ritorno con la mente e con il cuore, ora per onorarne il ricordo, ora per riflettere meglio.

Per me c'è una profonda connessione tra scrivere e recitare.

In particolare, il legame si stringe quando consideriamo lo scrivere e l'arte d'interpretare un personaggio.