martedì 31 dicembre 2013

Grazie 2013!

159 post.

Ai quali però vanno aggiunti gli oltre settecento degli altri miei blog, e pagine di racconto, romanzo, saggio, materiali per i corsi, persino letterine per le festività che mi è capitato di dover buttar giù su richiesta.

Il 1 gennaio 2013 non avrei saputo immaginare neanche un terzo di tutto ciò che quest'anno ho effettivamente scritto.

Non avrei mai pensato alle occasioni, ai pretesti, alle necessità, agli stimoli che mi hanno portato a scrivere tutto ciò che ho scritto in questi dodici mesi.

Per non parlare del mio scenario sul futuro di quattro o cinque anni fa, quando ho iniziato l'avventura dei blog.

Forse la fregatura, per chi scrive, è avere sempre questo sguardo verso il domani.

sabato 28 dicembre 2013

La prima pagina del tuo racconto

Chi scrive storie lo sa: la prima pagina è difficile ed è forse la parte che si cambia maggiormente prima di decidersi a chiudere un racconto.

Nei manuali di scrittura o sui blog potrai trovare centinaia di testi che ti consigliano o addirittura ti prescrivono i passi da compiere per avere una prima pagina che funziona.

Io stesso avevo pubblicato tempo fa un post sul tema, prendendo  a esempio la prima pagina di un romanzo.

Senza fornire una vera e propria ricetta per ottenere una grande prima pagina, possiamo però convenire su tre punti che, opportunamente curati, renderanno sicuramente l'inizio del tuo racconto più interessante e avvincente.

martedì 24 dicembre 2013

Malati di storie

Per alcune persone, raccontare e ascoltare storie è una vera malattia.

E questa malattia accompagna il genere umano sin dagli albori.

Dalla voce, ai segni rupestri, dalle tavolette al teatro, dai manoscritti ai tabelloni dei cantastorie, dalle prime stampe ai fumetti, dal grande schermo agli e-reader, passando per la tv e la rete, abbiamo visto cambiare il supporto, modificarsi la tecnologia, trasformarsi il mezzo di trasmissione di questo male benigno - perdonatemi l'ossimoro - ma la costante, la storia, la voglia di narrare e lasciarsi trasportare da chi narra, sembra immutabile.

Naturalmente, migliore è la storia, più potente è la malattia con le sue recidive: è proprio quando hai letto un grande libro che la tua sete di storie aumenta, è nel momento in cui hai appena finito di scrivere un racconto che ti prende la smania di iniziare un romanzo.

La malattia delle storie attacca la mente, producendo stati di alterazione più vividi e più a lungo termine di qualsiasi acido.

Diventiamo vulnerabili, ogni minima suggestione si trasforma in immagini fantasmatiche, e la vita che ci scorre davanti si mostra come un film del quale siamo ora spettatori e ora protagonisti.