Sgorga, come guidata da una forza più grande di noi.
In altri momenti, ci accorgiamo che ogni parola ha bisogno di essere soppesata, e che comporre una frase è un processo lungo e minuzioso.
La scrittura in quel momento vuole la nostra cura, la nostra attenta dedizione.
Se scrivi ti sarà capitato di vivere questi due stati differenti.
Sono come due marce nel motore del tuo scrivere.
La prima è una marcia veloce, scattante, la scrittura è su di giri e tu la lasci andare come lasci andare in quinta la macchina su un bel rettilineo sgombro.
La seconda è una marcia lenta, potente, la scrittura si sposta piano, parola dopo parola, frase dopo frase, come si sposta l'auto in un parcheggio affollato attenti a non urtare nessuno.
Fin qui nulla di nuovo.
E forse ti sarà capitato anche di sbagliare l'innesto della marcia.
Quando per errore ti entra una marcia inadeguata senti subito il motore impazzire e l'auto arrancare.
Allo stesso modo, ti sarà successo di provare a buttar giù una pagina e perderti invece dietro ogni sillaba, o al contrario, di voler scegliere le parole giuste senza riuscire a far soffermare gli occhi, la mente e la mano.
In quei momenti, hai solo innestato la marcia sbagliata.