giovedì 31 maggio 2012

Il mensile di Iltuowritingcoach: Maggio 2012

A piccoli passi
Ci sono tecniche molto complesse per costruire una storia, ma a volte abbiamo voglia di qualcosa di più snello e rapido.

Per questo, ti propongo la tecnica delle due righe che ti permette di partire da un granello di trama per poi sviluppare una montagna di narrazione.

Comincia subito cliccando qui!

Questa l'ho già sentita!
Se perfino Woody Allen si concede di ricalcare una storia già scritta, una di Fellini tra l'altro, forse possiamo provarci anche noi.

La riscrittura, intesa come esercizio o come vera tecnica di produzione di storie, sintetizzata in questo post per te.

La nuova serie
Sbagliando s'impara... a scrivere è il nuovo appuntamento periodico di www.iltuowritingcoach.com nel quale potrai comprendere i meccanismi della scrittura narrativa direttamente dai lavori svolti dagli studenti ai miei corsi.

Chi l'ha detto che sbagliare è una tragedia?

Abbiamo già parlato di verbi, pronomi, rapporti causali.

Metti suspense nei tuoi testi!
Che cos'è la suspense e come inserirla nei propri racconti credo sia una strumentazione indispensabile per chiunque voglia prodursi con la narrazione.

La suspense crea interesse, incolla il lettore, vivacizza la storia, gioca con i sensi e ha molte altre qualità che puoi trovare illustrate nei due articoli.

Per amore, solo per amore
Ho pescato a caso un esercizio tra i tanti proposti in Accademia del romanzo: la scrittura di una scena d'amore.

Prova a leggere l'esercizio svolto per poi cimentarti anche tu con la scrittura del colpo di fulmine!

venerdì 25 maggio 2012

Colpo di fulmine in una scena

Lei era lì, accanto a lui, e tastava con la punta delle dita più delicate del pianeta la buccia di quelle melanzane. Lui non parlò più, non si mosse più, non respirò più. Lei sollevò lo sguardo e si accorse dei suoi occhi un attimo prima di fargli sentire le sue ginocchia ammorbidirsi quasi a cedere, per poi tirarsi su con l'aiuto di una cassa di pomodori a cui appoggiarsi, al che l'ortolano fece per scacciarlo con un colpo di giornale. Che sorriso aveva lei, da desiderare i colpi di giornale del negoziante pur di vederla sorridere ancora, e seguirla senza sembrare un importuno era difficile, tra le ceste di peperoni, aglio, baccelli e mazzi di sedano, con lei sgusciante che però sembrava lanciare sguardi tutte le volte che ricompariva tra le teste di tutta quella gente a fare la spesa. Scansando le sporte piene delle persone e dando qualche ginocchiata a quelle più grosse, cercava di non perderla. Perché occhi più blu dei riflessi del ghiaccio fanno raggelare di piacere e a quel punto muoversi con agilità è un'impresa. Fu allora che si accorse che non era sola, quando l'amica dalla cresta folta lo inchiodò con gli occhi e poi sussurrò rapida qualcosa all'orecchio di lei, e di nuovo cascate di gelo per come ridevano, con la mano davanti ai denti bianchi che nell'amica spiccavano sulla pelle scurissima. Quella cresta da tagliare, che gli impediva di controllare se si voltasse verso di lui, quella cresta da maledire perché interrompeva quel flusso di freddo calore che lo legava al suo sguardo. Quella cresta che, per seguirla, lo fece inciampare squarciando i sacchetti di una passante, nella ressa verso l'uscita del mercato. E uscendone a gattoni, con la testa ancora a mezz'aria la vide ferma a guardare proprio lui. E se fosse stato un demone a ingannarlo, non poteva saperlo, tutto faceva credere che per un secondo lei fosse rivolta proprio verso di lui che cercava di ristirare i calzoni stazzonati. Proprio abbassando lo sguardo su una piega di troppo, perse l'attimo in cui lei si piazzò sul sellino dello scooter in partenza, sgommato dall'amica. Che l'avrebbe sognata chissà per quante notti era una cosa più certa del suo stesso nome, da quel momento.

martedì 22 maggio 2012

Sbagliando s'impara... a scrivere: causa ed effetto

Sebbene ogni autore scriva per i lettori e li metta al primo posto, c'è qualcosa per cui questi non potranno mai essere davanti all'autore: la conoscenza della storia.

Sembra un'ovvietà, ma è meglio partire dall'ovvio per comprendere bene questa regola: il lettore non conosce (o non conosce bene) la tua storia quanto te che la scrivi.

Tu puoi avere ben chiaro in mente il perché un personaggio arrivi ad agire in un certo modo e per quali meccanismi emotivi.

Alla stessa maniera, non è difficile per te che lo inventi accettare che l'antagonista del tuo personaggio principale abbia della malvagità o qualsiasi altro sentimento negativo.

Tutte queste cose, l'autore le conosce prima che esse si manifestino nella pagina.

Qui viene il punto: a volte, per pura negligenza, alcuni autori non si prendono cura di far comprendere bene i meccanismi di causa ed effetto al lettore.

Per quanto riguarda le motivazioni dei personaggi, c'è un unico modo per comunicarle al lettore: stabilirle e dirgliele.

Nel preparare il tuo racconto o il tuo romanzo, devi fare un lavoro completo nel disegnare i personaggi, per avere davvero tutte le informazioni necessarie su di essi.

Se farai questo lavoro nei minimi dettagli, come ti spiego in Accademia del romanzo e negli altri miei corsi, allora essi verranno fuori in maniera naturale man mano che procederai nella narrazione.

Voglio invece sottolineare un errore abbastanza frequente, non solo tra chi muove i primi passi nella narrativa, ma anche tra qualche grande nome.

L'errore è: raccontare l'effetto prima della causa.

mercoledì 16 maggio 2012

Ancora suspense: ecco i passi giusti!



 Nel post di venerdì scorso abbiamo visto Come tenere il lettore sulla corda della suspense grazie alle domande e ai dubbi sul destino dei protagonisti.

Oggi vediamo in concreto e con maggiori dettagli come applicare questa strategia, per rendere ancor più avvincente il racconto.

domenica 13 maggio 2012

Sbagliando s'impara... a scrivere: c'era una volta

Secondo post sugli sbagli che insegnano a scrivere meglio, tratti da tutto il lavoro di supervisione ed editing fatto agli studenti dei miei corsi (se sei uno di loro non preoccuparti, conserverò l'anonimato).

Spero che questa seria possa aiutarti a migliorare la tua scrittura, prima che qualcun altro - magari un editore - ti sottolinei queste sbavature.

Hai presente l'inizio principe di tutte le storie?

venerdì 11 maggio 2012

Come tenere il lettore sulla corda della suspense

Ogni buon racconto ha la capacità d'intrattenere il lettore.

Ma come ci riesce?


Qual è l'elemento su cui fare leva?


Che cosa dobbiamo fare per divertire il lettore?

Semplice: fargli sorgere dei dubbi.

Quando il lettore, nel leggere la tua storia, si pone delle domande sul suo prosieguo, allora lo stai intrattenendo, ed egli si diverte.

Se sai far emergere questi dubbi, se il tuo racconto spinge il lettore a porsi delle domande, allora ce l'hai fatta.

Tra tutte le abilità di cui deve disporre chi vuole narrare, questa merita senz'altro la maggiore attenzione, perché rende interessante un testo al di là del suo essere ben scritto.

Quali sono i dubbi e le domande che devi far emergere, dal tuo racconto?

martedì 8 maggio 2012

Sbagliando s'impara... a scrivere: verbi

Per chi comincia a scrivere, sbagliare è quanto di più normale possa accadere.

Questo però non deve far pensare che a sbagliare siano solo i neofiti.

Gli sbagli, nella scrittura, hanno un carattere ricorsivo e anche i migliori devono sempre tenere alta la propria attenzione, per non caderci come dei pivellini.

Proviamo insieme a vedere, in un po' di post che da qui in poi pubblicherò, quali sono gli sbagli più comuni e come puoi evitarli, per metterti subito sulla strada giusta della scrittura.

Cominciamo dai verbi.

venerdì 4 maggio 2012

Riscrivere una storia già scritta: lo fa anche Woody

Chi ha visto To Rome with Love di Woody Allen e ama il cinema italiano si sarà accorto del tripudio di citazioni con cui il cineasta americano ha infarcito il film, per trasmettere il suo amore per l'Italia e per epoche ormai archiviate.

Dal vigile narratore - il cinema dei cinquanta e sessanta in Italia spesso si apriva con questa soluzione - all'incontro fatale sulla scalinata di Trinità dei Monti in stile Vacanze romane, dal look di Alec Baldwin con capigliatura da divo dei fifties al clone della Loren nel corpo di Penelope Cruz, trapianto che era già riuscito ad Almodóvar in Volver, fino all'Italia paese del bel canto - solo all'estero ormai ci pensano così - e delle agenzie funebri dietro le quali negli Stati Uniti si celano i clan mafiosi, è veramente un carrozzone di messaggi.

Se però tutte queste citazioni sono come flash sparsi, ce n'è una su cui s'impernia un terzo del film: la riscrittura del plot de Lo sceicco bianco di Fellini, al quale Allen aveva già reso omaggio con Sturdust Memories.

martedì 1 maggio 2012

La tua storia in due righe

Due righe forse ti sembrano pochine per racchiudere lo splendido romanzo o l'avvincente racconto che vorresti scrivere.

Ma che cosa penseresti se ti dicessi che quelle stesse due righe sono più che sufficienti a permetterti di costruirli, il tuo romanzo o il tuo racconto, in barba a tutti i complicatissimi metodi per strutturare una storia, compresi quelli che insegno io nei miei corsi?

Il nocciolo è semplice: se riesci a condensare in sole due frasi la storia che potresti raccontare in trecento pagine, allora sei in grado di usare questo metodo per scrivere tutta la tua storia senza intoppi.

Magia?

Nient'affatto: si tratta solo di definire gli elementi essenziali della tua storia, distribuendoli nelle due frasi, e poi espanderle in unità più voluminose, dalle frasi ai paragrafi, dai paragrafi ai capitoli, dai capitoli al romanzo.

È una versione zip del metodo che insegno in Tutto sulla trama: provalo subito, perché è di immediata applicazione.

Quali sono gli elementi essenziali della storia che vuoi raccontare?