Ti viene
un'idea fantastica per un racconto o un romanzo, una di quelle illuminazioni che non ti fanno stare più nella pelle, e il pensiero di tornare a casa e metterti a
sviluppare quell'idea per trasformarla nella tua nuova storia schizza al primo posto, conti i minuti che ti separano dal momento in cui siederai a
scrivere per darle forma di narrazione ed estrarne una trama efficace.
Come continua, questa situazione?
Man mano che sviluppi l'idea di partenza però
alcune nuvole si affacciano nel cielo del tuo entusiasmo: quella situazione è
inverosimile, quel personaggio fa quella cosa ma non se ne capisce il
motivo, la tua storia comincia a rivelare dei "buchi" e tu non riesci in nessun modo a colmarli, perché quando ci provi ti trovi a
cambiare tutto ciò che avevi pensato, così ti stanchi e quella meravigliosa
idea di partenza se ne torna nell'Olimpo dei
romanzi mai nati.
Se a questo punto tu pensassi di non essere capace di
strutturare una trama non mi stupirei.
Ma sarebbe un pensiero scorretto.
Se non ti è riuscito di costruire in modo preciso il tuo racconto e di colmare le "voragini" determinate dalle
contraddizioni,dalle
oscurità, dai punti interrogativi che una nuova idea di storia sempre presenta, è perché non conosci o non hai usato
le due domande fondamentali per strutturare la trama.