sabato 28 giugno 2014

Preferiresti... scrivere?

Preferiresti mangiare un vermiciattolo insieme ai tuoi spaghetti o vedere che da essi volano via dei moscerini prima di mangiarli?

Preferiresti essere figlio unico o essere l'ultimo di dieci fratelli?

Preferiresti un matrimonio che dura tutta la vita ma con molte corna o rimanere vedovo/a e risposarti più volte?

Preferiresti volare come Superman o correre veloce come Flash?

Il gioco del preferiresti fa impazzire i bambini - non proprio quelli piccolissimi, eh? - ma può avere risvolti inattesi anche per i più grandi.

Soprattutto se le domande vanno a toccare ciò che più sta a cuore a chi dovrà rispondere.

Vale anche per gli scrittori, certo.

Ed ecco qualche domanda per te, che ami  scrivere, in perfetto stile preferiresti, che forse ti farà riflettere su come vivi la tua passione per la scrittura.

lunedì 2 giugno 2014

Non nominare i tuoi personaggi invano

Quando leggo racconti e romanzi da revisionare, mi incuriosisce sempre moltissimo il fatto che alcuni autori spendano parte delle loro energie creative nell'inventare e assegnare nome e cognome a tutti, ma proprio tutti, i personaggi del loro lavoro.

Ma quanto conta battezzare in modo completo i personaggi di una storia?

Sicuramente, l'assegnazione di un nome conferisce un grado di importanza maggiore, proprio perché il lettore nota la differenza con altre figure di passaggio: sapere che a quel personaggio sono stati dati nome e cognome fa sospettare al lettore che l'autore voglia si presti più attenzione a colui o colei dei quali si narra.

Proprio perché il lettore intende l'assegnazione del nome come un comando implicito da parte dello scrittore, avere troppi personaggi dotati di precisa anagrafe rischia di creare confusione nella memoria di chi legge.

Come possiamo capire quando e come identificare con nome e cognome un personaggio?