Pensi di conoscere qualcuno, e poi bum!, questa persona ti rivela qualcosa di sé che ti fa barcollare, ti spiazza, ti fa impressione.
Quando racconto che da bambino entravo a rubare ai grandi magazzini e poi montavo una bancarella per strada e rivendevo il bottino, effettivamente mi guardano un po' strano.
Per fortuna poi ridono quando aggiungo che successivamente fui beccato e la cinquina che mi diede la guardia me la ricordo ancora.
Questa è poco più che una bambinata, ma crescendo può succedere di incappare in qualche azione fortemente contraddittoria che per qualche motivo si decide di tenere nascosta, finché però le circostanze portano a rivelarla a qualcun altro, e questo qualcun altro può uscirne piuttosto sconvolto.
Rimasi fortemente turbato quando mi raccontarono che la prima figlia di una mia parente era frutto di una relazione che la donna aveva avuto con uno straniero che poi l'aveva abbandonata, e mi sembrò all'improvviso di scorgere con cognizione tutte le differenze fisiche e caratteriali tra questa figlia e le altre che lei ebbe in seguito, differenze che fino a quel momento attribuivo alla pura casualità.
Ora, chiunque legga un romanzo in qualche modo cerca di vivere quest'esperienza di turbamento, di stupore, di spiazzamento nello scoprire la vita dei personaggi e poi nel constatare che non tutto è come sembra, che anche gli eroi di una storia possono avere degli scheletri nell'armadio, e che la rivelazione sarà shockante.
Perciò gli scrittori possono e devono sfruttare questa possibilità che è nello stesso tempo una responsabilità, il dominio del mondo interiore dei personaggi, dal quale estrarre il segreto che sconvolgerà i lettori.
Qual è la spiegazione dietro a certi comportamenti singolari, alle manie, alle preoccupazioni, ai rituali e alle paure del tuo personaggio?
Dare al tuo protagonista un segreto da portare e magari da condividere lo renderà più umano, reale ed efficace.
Come fare?
- Prima le azioni, poi le spiegazioni: non far iniziare mai la tua storia, il tuo capitolo o la tua scena con la spiegazione del segreto del tuo personaggio, perché in questo modo renderesti prevedibile per il lettore i comportamenti che ne conseguiranno; fai accadere un po' di cose sotto l'influenza di quel segreto, poi successivamente fallo rivelare
- Usa la rivelazione dello scheletro dell'armadio per rallentare il racconto: uno dei compiti strutturali dello scrittore è dare il ritmo giusto al passo del lettore; in generale, funziona sempre bene una sapiente alternanza tra momenti di forte drammaticità e fasi di riposo; queste ultime non possono sempre contenere descrizioni o digressioni, primo perché a volte rischiano di essere pretestuose, e secondo perché il lettore prima o poi capirà il tuo ritmo e prevederà che dopo una fase di riposo tornerà un momento drammatico
- La rivelazione deve essere utile alla storia: il segreto del personaggio dovrà avere fortissima rilevanza e dovrà essere indispensabile allo sviluppo della trama; rivelare un segreto, per quanto scabroso sia, ma che non ha una vera influenza sui fatti narrati nella tua storia, non ha alcun senso
La rivelazione del segreto non passa necessariamente per il dialogo dei personaggi.
Il segreto, in realtà, è rivelato al lettore, per cui se riuscirai a mostrarlo invece che a dirlo raggiungerà la massima efficacia.
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